Michele Marogna
3 luglio 2013
L'opinione di Michele Marogna
La vera storia del parco di via Liguria
Stupore e meraviglia sulle esternazioni fatte su Alguer.it e su importanti quotidiani regionali (con titoli a 6 colonne) da un'importante sigla ambientalista, qual è il Wwf, che a gran voce e producendo addirittura un dossier chiede al Sindaco di garantire il decoro dei parchi cittadini Manno e Cecchini, che, a detta del responsabile locale dell'associazione, appaiono da un po' di tempo a questa parte luogo indecoroso e trascurato. Ne scrivo in quanto l'argomento Parchi è tornato in auge con la proposta di dedicarne uno, quello sito in via Liguria, a un nostro caro concittadino scomparso che tanto lustro con la sua opera ha portato alla nostra città, il Dottor Rafael Caria. Cosa centra questo Parco con quelli citati all'inizio, e cosa centra il Wwf...beh, la maggior parte di noi ha, purtroppo, una visione limitata dei luoghi che frequenta e conosce...io per primo posso non conoscere problematiche di zone della città che non frequento ma non posso accettare lo stesso discorso quando qualcuno scrive a testate giornalistiche e si rivolge all'amministrazione cittadina a nome di un importante associazione ambientalista perché, limitandosi a parlare di ciò che si vede dalla propria finestra, descrivendo con toni enfatici una situazione come disastrosa quando invece tutto sommato può essere definita preoccupante ma non certo da disastro, tralasciando di parlare di zone della città dove la situazione è realmente drammatica e si ha una vera e propria emergenza ambientale senza usare mezzi termini, si perde di credibilità agli occhi di chi legge dimostrando di non avere nessuna reale conoscenza del problema e del territorio.
Io risiedo e opero con la mia azienda proprio di fronte il parco che si vorrebbe dedicare al dottor Caria, tra l'altro situato all'ingresso cittadino e che nonostante tutto è in un reale stato di abbandono totale non da un po' di tempo a questa parte come i Parchi “sotto casa” (parlando del centro cittadino) che il rappresentante del Wwf menziona nel articolo, ma da quasi un decennio. Sorprende leggere come ci si infervori e si indigni di fronte a un paio di cestini dei rifiuti stracolmi, la qual cosa denota sicuramente un deprecabile ritardo nello svuotamento, e qualche rifiuto abbandonato dai soliti sporcaccioni evento quasi fisiologico, purtroppo, in un luogo aperto al pubblico che comprende purtroppo anche i maleducati e poi non faccia nemmeno il minimo accenno sui veri fatti gravi che accadono in un parco situato dall'altra parte della città e che oltre a non essere decorosi per la città comportano anche possibili danni alla salute pubblica. Se si vuole parlare di situazioni di disagio in città, forse sarebbe meglio farlo correttamente per evitare di urtare la sensibilità di chi davvero è costretto a vivere quotidianamente da anni a contatto del degrado nel silenzio colpevole di amministrazione e associazioni ambientali.
Al parco situato all'ingresso cittadino manca il pur minimo controllo di qualsiasi tipo e non rientra nemmeno nel programma di manutenzione ordinaria regolare alla quale vengono sottoposti tutti i Parchi cittadini compresi quelli citati nell'articolo del Signor Spada. E' questo che dovrebbe indignare il Signor Spada come rappresentante di un importante associazione ambientalista quale è il Wwf, non l'opera limitata di qualche maleducato o un ritardo nella raccolta dei rifiuti;
Qui, il manto erboso che sarebbe difficile definire prato inglese, viene tagliato in media semestralmente dopo che ha raggiunto un altezza non inferiore al metro e mezzo(!) E' facile immaginare lo spettacolo indecoroso che si ha quando la massa verde si secca diventando paglia gialla. In quel caso, paradossalmente, la “pulizia” del Parco è ulteriore motivo di pericolo igienico sanitario per i frequentatori del Parco e per i residenti poiché le stoppie risultanti dal taglio non vengono asportate ma lasciate a marcire sul posto, costituendo un tappetto polveroso pieno di zecche e ratti, animali notoriamente dannosi alla salute dell'uomo; per non parlare del non remoto rischio incendi. A differenza dei Parchi citati nel comunicato del Wwf o svuotamento dei cestini stracolmi non si pone nemmeno in quanto nessun tipo di cestino è presente ne all'interno ne all'esterno del Parco, con buona pace di chi propone all'assessore di turno, con domande retoriche, di affiancare vari tipi di contenitori per la raccolta differenziata dei rifiuti nel parchi Manno e Cecchini.
Probabilmente, per la posizione e l'assenza totale di cure e controlli da parte di chi che sia, il Parco Cuguttu è diventato pian piano una realtà a parte dove si sono verificati nel tempo fatti nemmeno immaginabili altrove; luogo ideale per lo spaccio e il consumo di stupefacenti, spartizione di refurtiva e addirittura dove esercitare la prostituzione su giacigli improvvisati in una città dove la prostituzione su strada è praticamente sconosciuta(!) Com'è possibile che il Wwf cittadino non veda tutto ciò ma si limiti a parlare del Parco “sotto casa” la cui situazione non è nemmeno lontanamente comparabile con ciò di cui parlo? Com'è possibile che una situazione simile che si protrae continuamente anno per anno da quasi un decennio sia sfuggita a un'importante associazione ambientalista in una città che non conta centinaia di parchi ma appena sette? Questo non curarsi, non vedere a me personalmente fa indignare quanto il non curarsi e non vedere delle amministrazioni perché non ci si può ergere a paladini dell'ambiente parlando in soggettiva tralasciando di parlare di situazioni analoghe ben più grave quasi non esistessero.
Vorrei sottolineare per ultimo che il Parco Cuguttu, è uno delle pochissime zone verdi che, nonostante la bellezza originaria e l'importanza che riveste in un quartiere che conta quasi un terzo degli abitanti di Alghero, non è stato incluso nel recente restyling che ha interessato la maggior parte dei parchi cittadini per i quali, incredibilmente, si richiede oggi un ulteriore impiego di fondi (!) per ulteriori migliorie o per sopperire a mancanze dovute ai recenti lavori non eseguiti a regola d'arte. Detti Parchi, tra l'altro, dovrebbero essere curati da chi, per bando, si è aggiudicato la gestione delle strutture interne, non dal Comune che invece continua incredibilmente a farsene carico rimanendo di fatto sotto organico a discapito dei Parchi di periferia che vengono tralasciati (si badi bene non dico trascurati ma proprio dimenticati). Sarebbe ora di finirla con la visione Alghero Centrica della città quasi non esistesse altro oltre al centro. Qualsiasi città civile non può permettersi nella maniera più assoluta di pensare a tutto ciò che sta appena fuori dal centro come un enorme banlieu abitata da cittadini invisibili e senza diritti.
In questo Parco le aree ludiche per i bambini sono allo sfascio da sempre rendendo l'attività di gioco non sicura ma pericolosa, le fontane sono state asportate (cosi come le panchine) lasciando per terra buchi pericolosi, manca la pur minima fonte luminosa che garantisca sicurezza nelle ore notturne dal momento che i cancelli sono perennemente aperti, il sistema di irrigazione non è più attivo da anni con tutte le conseguenze immaginabili... Visto che come avete scritto una foto racconta più di mille parole, allego qualcuna delle foto scattate negli ultimi 6 anni sperando che vogliate dare spazio a un articolo, che riporti l'esatta misure delle cose per quanto riguarda lo stato dei Parchi cittadini e per le emergenze socio ambientali che alcuni di essi realmente rappresentano. Chiedo il confronto pubblico delle immagini raccolte negli anni dal 2008 a oggi presenti sul sito welcometoalghero.altervista.org con il dossier raccolto dal Wwf cittadino sul Parco Manno, cosi che tutti possano giudicare i 2 casi e quale maggiormente avrebbe dovuto destare l'attenzione di una associazione ambientalista. Al momento che vi scrivo Il Parco di via Liguria è appena stato ripulito grazie alla buona volontà dell'amministrazione che resasi conto della situazione esplosiva, in seguito a svariate segnalazioni che ho presentato e dopo un sopralluogo fatto personalmente dall'assessore Riva, questi ha provveduto a mandare una squadra di operai che ha riportato in appena una mezza giornata di lavoro il Parco ad avere un aspetto “tollerabile”. L'ultima trebbiatura risaliva a ben 9 mesi fa, ogni ulteriore commento credo sia superfluo.
Spero sia un primo passo vero una normalizzazione aspettata da anni e mi auguro che in futuro le mie lamentele cosi come quelle di tanti altri cittadini residenti in periferia possano limitarsi ai “2 cestini svuotati in ritardo” cosi come lamentato per il Parco Manno.
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