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Red 15 luglio 2013
I rais delle tonnare| Photogallery
Tre uomini che hanno fatto propria l´arte del comandare gli uomini e i tonni, di leggere i segnali della natura, di rivolgersi ai venti e al mare da pari a pari: Pio Solina, Agostino Diana e Luigi Biggio sono i Re dei mari

STINTINO - Tre uomini che rappresentano il passato e assieme il futuro delle tonnare. Tre uomini che hanno fatto propria la raisìa, «l'arte del comandare gli uomini e i tonni, di leggere i segnali della natura, di rivolgersi ai venti e al mare da pari a pari, sapendoli blandire, contrastare, anche subendone le bizze con la rassegnazione dei forti». A loro, Pio Solina, rais della tonnara di Favignana, Agostino Diana, rais della tonnara Saline di Stintino, e Luigi Biggio, rais della tonnara dell'Isola Piana di Carloforte l'unica ancora in funzione, sabato è andato il riconoscimento I Re dei mari. L'appuntamento, inserito all'interno degli “Incontri stintinesi 2013” si è svolto sabato sera, 13 luglio, in una affollatissima piazzetta delle Vele, sul lungomare Cristoforo Colombo, nel caratteristico porto vecchio.

Con loro, per raccontare la loro esperienza, c'erano Piero Addis, biologo marino dell'Università di Cagliari e Guido Vannini, archeologo dell'Università di Firenze. In chiusura sono stati l'assessore alla Pubblica istruzione Antonella Mariani e i consiglieri Francesca Demontis e Salvatore Pilo a consegnare loro il riconoscimento I Re dei mari. I loro sguardi, la loro passione ritorna nell'open view I Re dei mari, curata da Ninni Ravazza, Esmeralda Ughi, Salvatore Rubino e Antonella Canu, allestita al Porto Vecchio, e vuole essere una vero e proprio omaggio ai rais delle tonnare. Nelle immagini della mostra troviamo rais tanto distanti nel tempo e nello spazio: i fieri comandanti delle reti di Trapani e Milazzo, di Stintino e Favignana, di Carloforte e della libica Zliten, di Bonagia e Camogli. Molti sono scomparsi, altri sono anziani e non salgono più sulle barche che sono state per loro ammiraglie e corazzate. A loro è dedicata questa mostra, ai rais della leggenda e a quelli che un giorno, forse ci entreranno.

«È un mostra destinata ai romantici epigoni di un'arte millenaria - ha detto Ninni Ravazza - che hanno arricchito le nostre coste non solo con i barili di tranci salati esportati infra e fuori regno prima, con le latte ripiene d'olio e filetti di pesce dopo, ma soprattutto con una cultura del mare che senza di essi non sarebbe stata tale». L'open view su I Re dei mari fa parte delle tre mostre che il Centro Studi sulla civiltà dei mari, in collaborazione con il Comune di Stintino, ha allestito nel paese turistico e che sono state presentate sempre ieri sera. Un centinaio di scatti in tutto che rappresentano la vita degli uomini di tonnara. Le mostre, introdotte dall'assessore comunale alla Pubblica istruzione Antonella Mariani, sono state illustrate da Giannella Demuro. Sui muri delle case del paese ecco Gente di Tonnara II, curata da Salvatore Rubino, Esmeralda Ughi, Valentina Calvisi e Antonella Canu, in continuità con le tre precedenti open view allestite gli scorsi anni.

La pesca del tonno, che un ruolo così importante ha avuto nello sviluppo socio economico del paese di Stintino, ma che oggi pochi ricordano, è protagonista di questa open view. Attraverso le immagini dei volti, dei corpi, dei movimenti, affisse ai muri delle abitazioni, che in molti casi furono le loro, è possibile osservare coloro che di solito rimanevano in secondo piano, gli uomini: sono loro che hanno reso possibile la realizzazione di un'impresa di grande rilevanza economica e culturale che si è affinata nel corso dei secoli. «Molti potrebbero affermare che tutto è stato detto, capito e divulgato. Non è così - hanno spiegato gli organizzatori - prima di tutto perché si continua a essere affascinati dalla complessità e dalle sfide del lavoro dell'uomo sul mare e per il mare; in secondo luogo perché l'intento è di mantenere sempre vivo l'interesse su questa pagina di storia stintinese e mediterranea. Solo così infatti - hanno precisato - questo patrimonio materiale e immateriale potrà salvarsi dall'oblio e dalla globalizzazione continuando a trasmetterci il suo forte messaggio etico».

Le fotografie esposte nelle vie del paese sono dell'associazione Acquamarina, dell'archivio storico della Tonnara Saline, di Ninni Ravazza, di Salvatore Rubino, di Beppe Anfossi. L'altra open view, Tonnare, vite tra le onde è stata allestita sempre al Porto Vecchio ed è curata da Nevio Doz e Antonella Canu. La mostra è, come ha spiegato Nevio Doz, il frutto di «una ricerca iniziata in Liguria, a Camogli. Nella piccola tonnara ancorata accanto a Punta Chiappa, proseguita in Sicilia, a Favignana, San Cusumano e Bonagia, conclusa a Carloforte, in Sardegna. Quattro splendide stagioni di lavoro accanto a persone speciali vivendo tra terra e mare la loro vita, fianco a fianco, ora dopo ora».

Le fotografie, tutte in bianco e nero, sono una scelta tecnica dell'autore per esaltare l'attimo e i tratti di una fatica che trova il culmine nella mattanza, «l'ultimo tassello di un mosaico di azioni - ha spiegato Doz -, momenti, attese tra sventagliate di maestrale, faticosi lavori di terra, pericolose operazioni di ancoraggio e zavorraggio della “macchina da pesca”, momenti di serenità e battute tra un bicchiere di vino o un sorso d'lchnusa». Durante la serata sono state proiettate immagini e video della Sardegna e delle Tonnare mediterranee (a cura di Sardinia Best Entertainment). Incontri stintinesi ritorna quindi il 6 settembre, con un appuntamento interamente dedicato alle donne di mare.
Il workshop internazionale su Archeologia, bioarcheologia, beni culturali: rapporto tra ricerca e sviluppo del territorio, in programma nella sala consiliare del Comune dal 13 al 14 settembre, chiuderà gli appuntamenti degli Incontri stintinesi 2013.



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