Red
29 ottobre 2013
Incontri sulla Sindone a Sassari
In occasione del decennale della consacrazione della chiesa S.M. Bambina, doppio evento tenuto dal prof. Giulio Fanti, docente dell’Università di Padova e autore, con Saverio Gaeta, del libro “Il mistero della Sindone”

SASSARI - La Parrocchia S.M. Pisa e la Libreria Paoline di Sassari, in occasione del decennale della consacrazione della chiesa S.M. Bambina, presentano un doppio evento tenuto dal prof. Giulio Fanti, docente dell’Università di Padova e autore, con Saverio Gaeta, del libro “Il mistero della Sindone”, edito dalla Rizzoli. Il 1 novembre, alle 19.30 nel teatro parrocchiale, il professore terrà un incontro dal titolo “Sindone, un mistero che sfida la scienza”, e il 2 novembre, stessa ora e stesso luogo, il dibattito continuerà durante l’incontro “Sindone, la scienza spiega la fede”.
La Sindone di Torino, nota anche come Sacra Sindone, è il famosissimo lenzuolo funerario di lino conservato nel Duomo di Torino, sul quale è visibile l'immagine di un uomo che porta segni di maltrattamenti e torture compatibili con quelli descritti nella Passione di Gesù. Numerosissimi fedeli vedono in quest’immagine il volto e il corpo di Gesù, ma il dibattito sull’autenticità della reliquia è da sempre animato. Il professor Giulio Fanti, associato del dipartimento di Ingegneria Industriale dell’università di Padova è da anni un attivissimo sindonologo. Il 20 marzo 2013 è uscito un suo libro, scritto assieme al giornalista Saverio Gaeta: “Il mistero della Sindone, Le sorprendenti scoperte scientifiche sull’enigma del telo di Gesù”, nel quale si raccontano le ricerche fatte per dimostrare scientificamente l’esatta datazione del lino.
La parrocchia di S. Maria di Pisa, che festeggia quest’anno il decennale della consacrazione del proprio complesso parrocchiale, ha voluto, tra gli altri eventi organizzati, ospitare i momenti di cultura e confronto che scaturiranno dagli incontri col professore. Il dibattito sull’autenticità del telo di lino arriverà così anche a Sassari, attraverso il racconto in prima persona delle ricerche e dei riscontri fin’ora trovati.
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