Lo ha dichiarato l’assessore regionale della Sanità Simona De Francisci approfondendo alil destino dei piccoli ospedali: i piccoli sardi dunque non chiuderanno ma in alcuni casi saranno utilizzabili solo se necessario
CAGLIARI - «Non solo non saranno chiusi gli ospedali in Sardegna, né piccoli né grandi, ma al sindacalista Paderi ricordo che la Giunta Cappellacci e l’assessorato della Sanità, solo nel 2013, hanno inaugurato nuovi reparti, avviato la riqualificazione e l’accreditamento di diverse strutture sanitarie in tutta l’Isola». Lo ha dichiarato l’assessore regionale della Sanità Simona De Francisci approfondendo la notizia sul destino dei piccoli ospedali italiani e sardi in particolare [
LEGGI].
L'assessore regionale rassicura sulla situazione sanitaria isolana e cita anche «il pronunciamento del Consiglio regionale con l’approvazione della legge 21/2012, nella quale è scritto chiaramente che la Regione ha l’ultima parola sulla riorganizzazione della rete ospedaliera, tenuto conto dei dati demografici e socio-economici della Sardegna, delle caratteristiche delle infrastrutture e della rete viaria, e con il primario obiettivo di assicurare livelli minimi di assistenza in tutto il territorio regionale». E aggiunge: «al comma 4, è specificato che i criteri sulla riorganizzazione dei posti letto non si applicano agli ospedali di Ozieri, Bosa, Alghero, Tempio, Ghilarza, Sorgono, Isili, Muravera, La Maddalena».
Quindi nessuna «cancellazione» ma «disattivazione» come la definisce l'esponente della Giunta Cappellacci «ossia messo in stand-by, quindi eventualmente utilizzabile se realmente necessario. Questo per evitare costi inutili e non più sostenibili, tenuto conto che nell’Isola esistono realtà che hanno un tasso di occupazione di appena il 17%, ovvero il posto letto è utilizzato solo 62 giorni all’anno».
Nella foto: (al centro) l'assessore De Francisci