Gian Valerio Sanna
24 dicembre 2013
L'opinione di Gian Valerio Sanna
Facciamo i seri, abolite il Piano casa
Penso sia saggio e serio, prima della conclusione della legislatura, che il Consiglio Regionale provveda con un articolo unico all’abolizione del Piano Casa che ha negli ultimi anni alimentato un abusivismo edilizio già consolidato e diffuso. Neo strutture “mascherate” come incrementi di volume, senza alcuna cura degli effetti che potrebbero avere sul territorio. Il Presidente Cappellacci definì il piano come una “Una legge pensata per venire incontro alle esigenze delle famiglie” , ma alla luce delle inchieste in corso della Procura, va incontro ai soliti amici degli amici imprenditori del mattone. Soldi e lavoro per pochi, alla faccia dell’interesse generale.
La legge regionale n.4 del 2009, il cosiddetto “Piano Casa”, nella sua versione originale fu adottata per favorire gli interventi volti alla riqualificazione ed al miglioramento della qualità architettonica e abitativa, della sicurezza strutturale, della compatibilità paesaggistica e dell'efficienza energetica del patrimonio edilizio esistente nel territorio regionale, anche attraverso la semplificazione delle procedure. In realtà il Piano Casa ha solamente dato il via ad una vera e propria speculazione del cemento. Sulla stampa, sono all’ordine del giorno i casi di aggiramenti del Piano. Si tratta non di incrementi di volume che avvengono nel rispetto della normativa vigente ma di nuove costruzioni anche a pochi metri dal mare. Per citarne qualche esempio, pensiamo alla dependance di 90 mq della villa Swarovski o alla Cantine della ville di “noti” personaggi diventate anch’esse dependance.
Negli anni, il Piano ha permesso incrementi di volume fuori controllo e un uso indiscriminato del territorio, il tutto senza tener conto della pianificazione urbanistica, del Piano Paesistico e delle leggi urbanistiche in vigore in materia di salvaguardia dei centri storici e di tutela del territorio e dell’ambiente. Prima che la nostra terra venga cementificata centimetro per centimetro e che l’ambiente sia interamente devastato dall’edilizia speculativa, bisogna agire con decisione sulla normativa vigente con l’abolizione dello strumento che ha finora permesso tutto questo ovvero il Piano Casa e tutte le norme successive che ad ogni rinnovo del Piano hanno aggiunto deroghe per i sottotetti, gli scantinati e i limiti di tutela paesaggistica un po’ ovunque nel territorio.
*Consigliere regionale, già assessore all'Urbanistica
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