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S.A. 18 gennaio 2014
Caso Rally, scontro Alghero-Olbia
«Non si specula sulle tragedie»
All´indomani delle esternazioni del sindaco olbiese su uno «scippo» algherese della manifestazione proprio durante i giorni dell´alluvione, non si fanno attendere le risposte dei rappresentanti politici della Riviera del corallo
Caso Rally, scontro Alghero-Olbia. «Non si specula sulle tragedie»

ALGHERO - Il derby delle polemiche tra Alghero ed Olbia sulla tappa sarda del Rally d'Italia scatena la reazione della classe politica algherese. All'indomani delle esternazioni del sindaco olbiese Giovannelli su uno «scippo» algherese della manifestazione proprio durante i giorni dell'alluvione, non si fanno attendere le risposte dei rappresentanti del territorio, stavolta uniti a dispetto di colori, coalizioni e partiti. Il presidente di Stl, Enrico Daga, invita a «abbassare i toni» e ricorda al primo cittadino gallurese che «Alghero ha dato del suo meglio per soccorrere i cugini galluresi, come tutti i sardi, con apporto di braccia forti e sostegno economico». «Aggiungo che il Nord Ovest dell'isola - prosegue - non ha mai avuto principi o presidenti del consiglio dei ministri con forti interessi come è accaduto da quelle parti, e che la capacità di Alghero e del territorio in generale di essere competitivi, è il frutto di un incessante operosità e spirito sfidante di una comunità e dei suoi imprenditori, che hanno saputo fare scuola in Sardegna e non solo».

Ancora più dura la replica dell'ex sindaco di Alghero, Marco Tedde, oggi candidato alle elezioni regionali con Forza Italia: «dichiarazioni false in primo luogo: lo spostamento del Rally di Sardegna ad Alghero costituisce una decisione piuttosto datata, non ricollegabile cronologicamente alla tragedia dell’alluvione. E del tutto ingenerose rispetto ad una comunità, quella algherese, che s’è spesa come nessun’altra durante l’alluvione per aiutare le comunità colpite». Di più Tedde accusa accusa il primo cittadino olbiese di «evidenti negligenze»: «lo spostamento della sede del Rally di Sardegna è stato causato dalla scarsa attenzione della sua Amministrazione nei confronti di un evento che dà lustro e promuove la Sardegna nel mondo. E solo Il grande impegno, la competenza, la rete di rapporti di alcuni algheresi appassionati di questo sport motoristico ed il convinto sostegno del Stl della Provincia di Sassari hanno impedito che l’evento mondiale venisse spostato nel continente e hanno consentito la sua permanenza nel nord ovest dell’isola. Cosa che avrebbe causato alla Sardegna danni per svariati milioni di euro».

Sulla necessità di non fare guerra di campanili ma utilizzare la manifestazione come un opportunità per tutta la Sardegna e i territorio coinvolti sono d'accordo i tre consiglieri regionali algheresi. Mario Bruno del Pd che rivendica «un lavoro, quello di Sardegna Promozione, del Sistema Turistico Locale Nord Sardegna, dei comuni interessati, che ha permesso di raggiungere un importante risultato: far sì che la tappa mondiale del rally continuasse a svolgersi in Italia; la Sardegna sarà ancora protagonista». «Un progetto sportivo rivisitato ed attualizzato - spiega - che ha saputo coinvolgere l’intero territorio regionale (Cagliari, l’Oristanese, la Gallura, il nord ovest della Sardegna), capace di fornire soluzioni tecniche nel rispetto del regolamento che disciplina le gare, e risposte concrete alle esigenze di team, sponsor e organizzatori (Promoter Fia e Aci Sport)».

Nessun dramma, dunque, per la Costa Smeralda che conserverà lo svolgimento di alcune gare come da tradizione ma «i fondi sono risorse regionali ed è giusto che vengano spalmati nel territorio, cambiando anche destinazioni visto e considerato che la Gallura ha avuto questo privilegio per tanti anni» evidenzia Pietro Fois. «Alghero potrà essere una vetrina internazionale che garantirà la stessa qualità» aggiunge l'esponente dei Riformatori e ne è convinto anche Carlo Sechi di Sel: «Alghero è pronta e mi sento di difendere questa iniziativa che avrà comunque una risonanza e ricaduta per l'intera Sardegna. Il rally è sempre stato prima di tutto un evento sardo».



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