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Alguer.itnotiziecagliariCronacaEdilizia › Tuvixeddu: Regione deve risarcire. Cappellacci attacca Soru
S.A. 5 febbraio 2014
Tuvixeddu: Regione deve risarcire
Cappellacci attacca Soru
A deciderlo la Corte d´Appello di Roma che ha respinto la domanda di sospensione dell´esecutività del Lodo Arbitrale tra la Regione e l´impresa di costruzioni. Le accuse di Cappellacci e la replica degli ambientalisti
Tuvixeddu: Regione deve risarcire. Cappellacci attacca Soru

CAGLIARI - La Regione dovrà pagare 76 milioni di euro come indennizzo a Nuova Iniziative Coimpresa che avrebbe dovuto realizzare un grande progetto immobiliare sul colle cagliaritano, ma fermato dalla precedente Giunta Soru. A deciderlo la Corte d'Appello di Roma che ha respinto la domanda di sospensione dell'esecutività del Lodo Arbitrale.

Il costruttore titolare dell'impresa ha già fatto sapere che pignorerà i conti dell'Ente se non si troverà un accordo entro l'8 marzo. «Questi sono i danni del piano paesaggistico tanto decantato dai finti ambientalisti, che non tutela niente e che ha portato cause giudiziarie, risarcimento e l'impossibilità per la città di riappropriarsi dei propri spazi. Chi con la propria condotta ha causato tutto questo dovrà risponderne personalmente» ha commentato il presidente Ugo Cappellacci.

Di avviso contrario il Gruppo D'Intervento Giuridico: «Il presidente della Regione Ugo Cappellacci, ricandidato alla carica nelle prossime elezioni regionali, ne approfitta per prendersela con il piano paesaggistico, a suo dire causa della soccombenza: è falso, perché le disposizioni del Ppr sono state definitivamente riconosciute legittime anche riguardo Tuvixeddu dai Giudici amministrativi. Le motivazioni dell’arbitrato poggiano invece esclusivamente sull’annullamento del precedente vincolo paesaggistico. Ciò significa che attualmente in pratica a Tuvixeddu non si può mettere un altro mattone». «Una vicenda sempre più complessa dove sono sempre più necessari buon senso e determinazione per raggiungere l’obiettivo della salvaguardia del bene culturale e della sua corretta fruizione pubblica» spiegano gli ambientalisti che auspicano un'unica soluzione per la tutela dell'area: l'adeguamento del piano urbanistico comunale di Cagliari mediante lo strumento della co-pianificazione Ministero Beni e Attività Culturali – Regione – Comune.



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