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Pierpaola Pisanu
16 novembre 2005
Deturpano la facciata del Liceo e tentano di dar fuoco al portone d´ingresso Inutile lavoro degli studenti
«Tutto avviene in conseguenza del silenzio di chi è preposto alla manutenzione ordinaria del caseggiato – dichiara Nicola Salvio - non sono io, né la scuola a dover pulire l’istituto. I ragazzi con questo gesto hanno dichiarato ad alta voce che vogliono una scuola pulita. Sia dentro che fuori»

ALGHERO - Reso inutile e infangato con scritte ignobili il lodevole lavoro dei studenti del liceo classico Giuseppe Manno. Due giornate trascorse a raschiare dalla facciata graffiti e ogni genere di geroglifico. Ieri i ragazzi avevano ridipinto le pareti esterne restituendo loro quel decoro che tutti gli edifici pubblici e in particolare quelli scolastici dovrebbero sempre avere. E questa mattina, al loro arrivo si sono ritrovati davanti allo scherzo idiota, peraltro non certo inaspettato e decisamente poco originale, di chi ama distruggere ciò che altri costruiscono. Su tutte le furie il preside dell’Istituto Nicola Salvio che presenterà denuncia: «Ieri i ragazzi avevano finito di pulire e avevano ridipinto la facciata. Poi durante la notte i soliti vandali hanno risposto ironizzando su quanto fatto dai miei studenti. Un segno di grande inciviltà che però deve sollecitare chi è preposto al controllo del territorio ad un controllo più accurato per evitare fenomeni di questo tipo e di altra natura», protesta il dirigente scolastico dell’istituto di Piazza Sulis, preso spesso di mira da bande di vandali che non si limitano a deturpare la facciata con scritte ingiuriose. Hanno tentato anche di dare fuoco al portone d’ingresso. La polemica del preside del Manno si sposta nei confronti delle istituzioni, complici delle gesta teppistiche, con la loro indifferenza: «Tutto avviene in conseguenza del silenzio di chi è preposto alla manutenzione ordinaria del caseggiato – prosegue Nicola Salvio - non sono io, né la scuola a dover pulire l’istituto. I ragazzi con questo gesto hanno dichiarato ad alta voce che vogliono una scuola pulita. Sia dentro che fuori».
Nella foto la facciata deturpata
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