S.A.
14 maggio 2014
Bandiere Blu, Sardegna perde una spiaggia
Nella classifica nazionale, guidata dalla Liguria con 18 "bandiere", l´isola è settima. Premiate: Santa Teresa Gallura-Rena Bianca, Capo Testa ponente, La Maddalena, Caprera, Palau, Oristano Torre Grande, Tortolì-Lido di Orri, Lido di Cea, in Ogliastra, e il Poetto di Quartu Sant´Elena. Le dichiarazioni dell´assessore regionale al Turismo

CAGLIARI - La Sardegna perde una "Bandiera blu" rispetto a un anno fa e nel 2014: nove le spiagge, di sei comuni, che hanno avuto il riconoscimento internazionale della Fondazione per l'educazione ambientale (Fee). Nella classifica nazionale, guidata dalla Liguria con 18 "bandiere", l'isola è settima. Premiate: Santa Teresa Gallura-Rena Bianca, Capo Testa ponente, La Maddalena, Caprera, Palau, Oristano Torre Grande, Tortolì-Lido di Orri, Lido di Cea, in Ogliastra, e il Poetto di Quartu Sant'Elena.
«Mi congratulo vivamente con i comuni di La Maddalena, Oristano, Palau, Quartu Sant’Elena, Santa Teresa e Tortolì, che si fregiano anche quest’anno del vessillo ‘Bandiera blu’, per il loro impegno convinto nel mantenimento degli elevati standard richiesti dai disciplinari della Federazione per l’Educazione ambientale. Si tratta di un successo per tutta la Sardegna, anche in considerazione del fatto che il numero delle località gratificate del prestigioso riconoscimento è passato progressivamente da due nel 2010 sino a sette nel 2013 e sono sei quest’anno, ma soprattutto perché le spiagge ‘bandiere blu’ per ciascuna località sono più di una. Un traguardo che è anche un punto di partenza: in realtà l’Isola è tutta una bandiera blu».
Così l’assessore regionale del Turismo professor Francesco Morandi si è congratulato con le amministrazioni comunali premiate con il sigillo internazionale di qualità ‘Bandiera blu’ (giunto alla 28esima edizione) assegnato ieri a Roma dalla Fee (Fondazione per l’Educazione Ambientale). L’edizione di quest’anno ha premiato i luoghi le cui acque di balneazione sono risultate eccellenti, come stabilito dai risultati delle analisi che nel corso degli ultimi quattro anni, le Arpa (Agenzie regionali per la Protezione dell’Ambiente) hanno effettuato nell’ambito del programma di monitoraggio condotto dal ministero della Salute in collaborazione con il ministero dell’Ambiente.
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