Pierpaola Pisanu
26 gennaio 2006
Soru «dittatore di un governo giacobino»
Stamattina a Palazzo Civico sotto processo il Piano Paesaggistico Regionale e il suo patròn Renato Soru. Accusato da sindaco e giunta comunale di aver lasciato all’angolo gli amministratori e il consiglio comunale

ALGHERO - Stamattina a Palazzo Civico sotto processo il Piano Paesaggistico Regionale e il suo patròn Renato Soru. Accusato da sindaco e giunta comunale di aver lasciato all’angolo gli amministratori e il consiglio comunale, defraudato di uno dei ruoli prioritari, ossia quello della programmazione del proprio sviluppo urbanistico e quindi economico. «I Comuni sono stati ridotti a semplici comparse – ha detto Marco Tedde – Ci accusano che non abbiamo ancora fatto il Puc. Non possiamo fare il Puc!», ha tuonato il sindaco. «Siamo imbrigliati nelle strette maglie del farraginoso meccanismo che ci impone di attendere il piano paesaggistico, poi il piano provinciale di coordinamento e i piani attuativi. Tutti sotto la regia della giunta Soru, secondo una forma di neocentralismo manifesto – ha detto Tedde – che lascia fuori lo stesso consiglio regionale».
Questa mattina a Cagliari gli amministratori algheresi hanno affidato ai tecnici un documento indirizzato al Governatore Soru per spiegare i motivi della loro assenza: «La concertazione istituzionale non può configurarsi nell’incontro convocato per oggi che si considera alla stregua di un mero momento di illustrazione tecnico-procedurale», si legge nella nota recapitata al presidente della giunta regionale.
All’assessore comunale all’urbanistica, nella riunione convocata in contemporanea ad Alghero stamattina, è toccato il compito di illustrare alcune previsioni del piano paesaggistico. Secondo quanto dichiarato da Altea, la città andrà incontro ad una paralisi della sua espansione con l’azzeramento inoltre delle lottizzazioni previste dal Piano regolatore cittadino: «La proposta poi di riconvertire le seconde case in strutture ricettive – ha evidenziato il delegato all’urbanistica – denota la scarsa conoscenza della città, dove non ci sono dei villaggi di case sfitte».
Sui vincoli nell’agro è intervenuto l’assessore all’edilizia privata Francesco Sasso che ha rimarcato come sia già partita la corsa dei piccoli proprietari terrieri per costruire nelle campagne: «Il 90percento delle richieste di concessioni pervenute in Comune riguarda volumetrie nell’agro», ha detto.
Secondo Angelo Angius, che si è lasciato andare ad affermazioni pesanti definendo “dittatore di un governo giacobino” il presidente Soru, questa impostazione del piano in qualche modo tutela l’abusivismo di Porto Conte: «La zona dove sorgono i campeggi di Sant’Imbenia e Sant’Igori – ha affermato il consigliere sardistas - è stata inquadrata come area sportiva e per il tempo libero, in qualche modo legittimando la presenza delle tendopoli».
Nella foto la conferenza di questa mattina
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