Red
30 giugno 2014
Fai Sardegna domanda, Pigliaru risponde?
Un severo comunicato della presidente del Fai Sardegna, Mariantonietta Mongiu, chiede al presidente della regione di segnare una forte discontinuità, sui temi dell´ambiente e del paesaggio, in Sardegna: dalla protezione delle coste (vedi Conservatoria) al territorio (vedi PPR) al paesaggio (Vedi Minieolico). Un intervento, che completa il quadro delle polemiche in corso, a cui la Giunta doverebbe rispondere oggi con la conferenza stampa delle 15 e 30

CAGLIARI - Il nuovo presidente del FAI Sardegna, Mariantonietta Mongiu, che molti ricordano come assessore tecnico della Giunta Soru (Cultura), con un comunicato in tre punti incalza Francesco Pigliaru sui temi cruciali della protezione e conservazione dell'ambiente e del paesaggio. Un comunicato dal tono ufficiale, che contiene però un sottotesto critico. La maggioranza dei sardi che ha espresso il suo voto ha scelto Pigliaru, contro Cappellacci, proprio per segnare una discontinuità sostanziale con la politica del centrodestra. Un intervento pesante, a poche ore dalla conferenza stampa della Giunta Pigliaru per fare il punto dopo 100 giorni di governo. Pochi? Nella politica al tempo di Renzi, tre mesi sono un tempo lungo. Troppo lungo. Ecco qui di seguito il documento del FAI Sardegna.
«Il FAI prende atto che l'allarme diffusosi nell'opinione pubblica più consapevole, in seguito alla DG 21/18 del 12 giugno (Legge regionale 13 novembre 1998, n. 31, art. 28, comma 9. Revoca delle funzioni di Direttore esecutivo dell' “Agenzia Conservatoria delle coste della Sardegna” e nomina Commissario straordinario) che paventava la soppressione della Conservatoria - come palesato dall'assessore alla Difesa dell'Ambiente - sembra rientrato. E ciò a leggere le ultime dichiarazioni dettate dalla stessa assessora alle Agenzie di stampa.
Quanto contenuto nella legge istitutiva (LR. n.2 29/05/ 2007 art. 16. ) e cioè che la Conservatoria delle Coste è stata istituita "Ai fini della salvaguardia e tutela degli ecosistemi costieri (...) quale agenzia tecnico-operativa della Regione (...), con compiti di gestione integrata di quelle aree costiere di particolare rilevanza paesaggistica ed ambientale, di proprietà regionale o poste a sua disposizione da parte di soggetti pubblici o privati (...)" deve rimanere l'obiettivo prioritario dell'Istituzione Quell'atto istitutivo, la „legge salvacoste“, ed il PPR compongono un disegno complessivo di sviluppo sostenibile da cui la Sardegna nonpuò più tornare indietro.
«Si registra tuttavia in questi mesi una forte preoccupazione nella comunità regionale che si stia procedendo in direzione opposta. La giunta fughi ogni dubbio con azioni chiare quanto semplici: Per il Fondo Ambiente Italiano che ha come motto "Per il paesaggio, l'arte e la natura. Per sempre, per tutti", la conoscenza e la tutela di quanto la nostra isola possiede sono punti fermi da cui trarre benessere intellettuale e materiale per i Sardi e per il mondo
Pertanto Relativamente a: Conservatoria delle Coste, qualsiasi azione intrapresa non può sottintendere una chiusura o un indebolimento, bensì se ne chiede il rilancio e la ridefinizione delle aree di intervento, ferma restando la precisione dell'atto di nascita del 2007 e gli indirizzi fondanti; PPR, la giunta annulli la Delibera n 45/2 - 25/10/2013. Contiene norme transitorie (Parte IV delle NTA-Norme Tecniche di Attuazione, segnatamente dall'articolo 69 al 79), che rendono efficaci gli effetti operativi del PPS della giunta Cappellacci, ancorchè non approvato. L'annullamento (Delibera n.10/20 28/03/2014) della Delibera n.6/18 della giunta precedente non mette infatti al riparo il PPR del 2006.
Abuso del paesaggio agrario, intervenga la giunta sulla invasività- a tratti spregiudicata - delle cosiddette fonti rinnovabili“. Hanno distrutto paesaggi, divorato preziosi suoli agricoli, disseminato i territori di cattedrali nel deserto ,creato ulteriori servitù. Dopo l'eolico ed il fotovoltaico ad altissimo impatto ambientale l'ultima frontiera del cosiddetto Minieolico appare ancor più devastante. Non risultano as oggi disposizioni ostative alla realizzazione di impianti di 60 kW potenza per tutto il territorio dell'isola. Pertanto è urgente una specifica delibera che disponga che, anche gli impianti eolici di potenza inferiore ai 60 kW possano essere realizzati in area agricola a patto che siano destinati all'autoconsumo energetico per l'azienda che lo richiede; che il richiedente sia un imprenditore agricolo professionale, e/o comunque una società agricola, presente in Sardegna stabilmente; che siano assoggettai a V.I.A., ovunque localizzati, così come da ultimo ha stabilito la Sentenza della Corte Costituzionale (n. 188/2013 del 03.7.2013) sull'obbligo della valutazione di impatto ambientale del mMinieolico».
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