Pierpaola Pisanu
11 febbraio 2006
Piano Paesaggistico: il popolo della campagna con la giunta Tedde
Anche il popolo della campagna ha bocciato in coro la proposta di Piano Paesaggistico. Stamattina nel corso dell’ennesimo incontro convocato dalla giunta Tedde a palazzo civico, il dibattito sullo strumento di tutela paesaggistica si è soffermato in particolare sulle ripercussioni che la sua applicazione provocherà nell’agro algherese

ALGHERO - Anche il popolo della campagna ha bocciato in coro la proposta di Piano Paesaggistico. Stamattina nel corso dell’ennesimo incontro convocato dalla giunta Tedde a palazzo civico, il dibattito sullo strumento di tutela paesaggistica si è soffermato in particolare sulle ripercussioni che la sua applicazione provocherà nell’agro algherese. In una sala consiliare affollata da residenti delle borgate, imprenditori agrituristici, associazioni di categoria e rappresentanti degli ordini professionali di settore, l’assessore all’urbanistica Luigi Altea oggi si è soffermato sulle disposizioni nel Ppr che riguardano la campagna, a suo parere fortemente penalizzata «con una legge che va ben oltre – ha affermato – la finalità di preservare le valenze ambientali». Altea ha detto che la normativa nazionale da cui dipende la pianificazione regionale, non impedisce nuovi interventi come invece fa la proposta di Soru. Un lungo elenco di osservazioni è stato redatto dall’Ordine regionale degli agronomi e dei dottori forestali, rappresentato questa mattina da Caterina Carboni.
La professionista, oltre ad aver lamentato il fatto che la Regione non ha richiesto un contributo all’ordine, ha evidenziato che la criticità del Piano sta nel mancato studio preliminare sull’agro dove le esigenze cambiano da zona a zona. «Il ridimensionamento del lotto non ha legami con valutazioni tecnico – economiche», ha detto l’agronoma. Tra le altre previsioni del Piano – Soru che non piacciono, rientrano le indicazioni sulla viabilità rurale. L’impossibilità di asfaltare strade sterrate interne è osteggiata dai proprietari di aziende agricole. Altra osservazione frequente riguarda l’obbligo di recintare i terreni con muretti a secco. Per delimitare un ettaro di terreno la spesa ammonterebbe intorno ai 40 – 50 mila euro. Vittorio Sella, ex amministratore del Consorzio di Bonifica della Nurra, ha ricordato la sua posizione di 20 anni fa a sostegno del frazionamento dei terreni. Con il latifondo si rischia a suo giudizio che larga parte rimanga incolta. Mentre grazie ai piccoli lotti Alghero può vantare numerose aziende che operano, per esempio, nella produzione olearia. Ma non tutti si sono trovati d’accordo sulla condanna del latifondo. Lo ritiene una condizione base per l’attività degli agriturismo, il presidente dell’associazione Guardia Grande Angelo Sanna. Preoccupazione è stata espressa anche dal presidente del Comitato Zonale Nurra Gavino Delrio che ha colto l’occasione per evidenziare l’esigenza di predisporre un piano agro – alimentare per la valorizzazione dei prodotti locali.
Nella foto l´incontro di questa mattina
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