Sergio Ortu
25 febbraio 2006
Piano Paesaggistico: Altea raccoglie le osservazioni
Ennesimo incontro tra amministrazione comunale e associazioni di categoria per discutere sulle possibili ripercussioni che il nuovo piano paesaggistico regionale in via di approvazione potrebbe produrre per il comparto economico e di sviluppo urbanistico del territorio

ALGHERO - Ennesimo incontro tra amministrazione comunale e associazioni di categoria per discutere sulle possibili ripercussioni che il nuovo piano paesaggistico regionale in via di approvazione potrebbe produrre per il comparto economico e di sviluppo urbanistico del territorio. Lo scopo della riunione di questa mattina (sabato) era quello di illustrare anche le modalità con le quali predisporre le osservazioni al piano. L’assessore comunale all’urbanistica Luigi Altea ha infatti precisato l’intenzione di raccogliere dalla cittadinanza ed in primis dalle associazioni di categoria tutti i dubbi, le perplessità e le osservazioni sullo strumento urbanistico regionale per poi trasferirle in consiglio comunale così da predisporre un documento organico e di alta ufficialità da presentare direttamente al governatore Soru come vuole la prassi ufficiale. L’incontro si è aperto con una introduzione delle azioni svolte nei decenni da parte dell’amministrazione comunale a partire dall’assegnazione dell’incarico di predisporre il piano urbanistico comunale al tecnico l’architetto Emilio Zoagli. A illustrare il corposo iter amministrativo il responsabile del settore urbanistica del comune l’architetto Giancarlo Serra. Nell’intervento di Serra si è costruito l’intero percorso avviato dall’amministrazione durante il quale sono stati avviati numerosi studi sul territorio tesi ad identificare i valori ambientali, le aree preposte alla salvaguardia e le zone invece dove era possibile lo sviluppo urbanistico del territorio. «Dieci anni di studi -gli ha fatto eco l’assessore Altea- nei quali si è cercato di acquisire tutti quegli strumenti per qualificare e conoscere l’intero territorio e comprendere le zone più adatte per lo sviluppo economico e della città stessa. Atti dovuti che l’amministrazione aveva l’opportunità e il dovere di compiere. Oggi invece dopo l’assoluta mancanza di concertazione con la Regione ci si trova di fronte ad un piano che impone un corposo numero di vincoli che congelano l’intero territorio algherese». Il tecnico comunale Serra ha poi proseguito illustrando le metodologie per redigere le osservazioni al piano, continuando ancora sull’enorme lavoro di pianificazione svolto dall’ente locale anche coinvolgendo ad esempio un’organismo bipartisan come l’agenda 21 locale. La parola è quindi passata all’assemblea e ai rappresentanti di categoria. Il geometra Cadinu si è interrogato sui costi che dovranno essere affrontati per apportare le nuove variazioni ai piani urbanistici comunali già in vigore e quelli già predisposti e che si sarebbero dovuti approvare come quello di Alghero. «Su chi graveranno tali costi -si è interrogato il professionista- e soprattutto chi dirà ai figli degli assegnatari che in seguito alle nuove destinazioni d’uso dei terreni avuti in eredità difficilmente potranno ottenere contributi agricoli per terreni non più classificati in tale maniera. O ancora i problemi che incontreranno per i frazionamenti?» Cadinu ha poi evidenziato anche alcune incongruenze nelle definizioni dei paesaggi vegetali. «Gli eucalipti infatti -ha spiegato- vengono considerati non autoctoni del paesaggio sardo ma nello stesso tempo ci si rifà a leggi che invece tutelano il paesaggio della fascia costiera cosi com’è». Il presidente del Consorzio albergatori Riviera del Corallo Lobrano ha annunciato l’imminente consegna al comune di un documento stilato dal Consorzio che esprime l’oggettiva difficoltà di carattere tecnico e politico a comprendere o per lo meno avere un idea omogenea sul principio e filosofia che ha animato gli estensori del piano. «La regione sembra avere un idea del turismo-villaggio al quanto discutibile -ha affermato Lubrano- si parla di contrastare un tipo di turismo che comunque funziona da decenni e oltre tutto non solo non si vuole costruire, ma si impedisce anche l’adeguamento dell’esistente. Ipotesi che invece è stata sostenuta dall’agenda 21 locale come iniziativa per aumentare la ricettività e l’offerta contenendo l’aumento delle strutture». Ma a infastidire il presidente del consorzio Riviera del Corallo è l’atteggiamento della Regione nei confronti di agriturismi e bed and breakfast: «Si impedisce la creazione di strutture ricettive di qualità e con standard di sicurezza regolari -ha tuonato Lubrano- e si favoriscono queste politiche di ricettività diffuse come i bed and breakfast privi di regolamentazione e controllo e che vanno contro ogni buona regola di ricettività». Dello stesso avviso Giovanni Maccioccu di Federalberghi che ha parlato di un rinnegamento da parte della Regione di un motore trainante dell’isola come l’industria turistica. Altro intervento è stato quello del referente del sindacato stabilimenti balneari Costantino decisamente contro il piano nello specifico riferimento all’art. 29 che stabilirebbe il ritiro delle concessione balneari e la riassegnazione da parte dei comuni costieri. «Una ipotesi nefasta per la categoria -ha detto Costantino- tanti imprenditori che hanno investito e preso prestiti per realizzare la propria attività imprenditoriale balneare e che rischierebbero in questo modo il posto di lavoro nell’incertezza della riassegnazione». Infine l’intervento del rappresentante degli agenti immobiliari Tonino Alfonso che ha evidenziato il fatto che ancora molta gente non si è resa conto che le ripercussioni di tale piano paesaggistico potrebbero coinvolgere ogni settore dell’economia algherese e non solo coloro che lavorano nel comparto edilizio immobiliare, comunque uno dei motori trainanti dell’economia algherese. Significativo stimolo infine da parte del rappresentante di Unione Popolare Franco Masu che ha sollecitato il tentativo di una concertazione diffusa da parte di tutte le componenti politiche portando l’esempio dell’intervento in consiglio regionale del massimo esponente del partito di maggioranza Ds Marroccu che ha manifestato senza remore le sue perplessità sul piano. Non cercare dunque lo scontro ma un dialogo aperto che prescinda dalle proprie idee politiche discutendo sui contenuti tecnici del piano.
Nella foto l´incontro di questa mattina
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