Raffaele Cadinu
19 settembre 2014
L'opinione di Raffaele Cadinu
Ospedali vergognosi, bisogna alzare la voce
Dopo la mia esternazione, sulle vergognose condizioni dell’ospedale marino, ascrivibile all’abbandono amministrativo e funzionale da parte di chi è delegato a farlo, vorrei evidenziare due cose: è vero che il sistema sanitario è oramai considerato un’azienda e viene gestito secondo un organismo imprenditoriale pari ad una fabbrica di automobili; ed è altrettanto vero che le prestazioni (come le automobili) sono catalogate secondo uno schema speculativo che le classifica come introiti, mentre i degenti diventano numeri ai quali “caricare” le prestazioni. Detto meccanismo fa si che all’aumentare delle prestazioni aumentano gli introiti dell’azienda, mentre il risultato raggiunto (le guarigioni dei degenti) passa in secondo piano.
Il paziente all’estremo può anche morire ma la prestazione viene pagata lo stesso. A quel punto l’interesse nudo e crudo dell’impresa è effettuare il massimo delle prestazioni poiché uno dei limiti gestionali è appunto il guadagno dell’azienda in questo caso ospedaliera. La responsabilità dei risultati raggiunti è dei Dirigenti che hanno naturalmente alcuni obblighi compreso il controllo della funzionalità dell’azienda. Allora mi chiedo come mai nonostante le proteste e le esternazioni sui malfunzionamenti nessuno di essi ha mai alzato la voce scrivendo un documento di protesta verso i propri superiori, e rendendo al contempo pubblico ciò che non funziona? A questa domanda me ne vengono in mente altre, purtroppo tutte negative: potrebbe un dirigente nominato da un direttore Generale, a sua volta nominato da un politico, protestare contro il suo diretto superiore sul fatto che il reparto che dirige è mancante delle più elementari regole sulla sicurezza antincendio e intimargli per iscritto a provvedere, pena la chiusura dei reparti dei quali è responsabile?
Potrebbe il predetto dirigente protestare contro il suo diretto superiore sul fatto che nei reparti mancano ad esempio le sponde nei letti? Potrebbe protestare contro il suo diretto superiore sul fatto che una piscina per la riabilitazione non sia stata mai messa in funzione con grande sperpero di denaro pubblico cioè nostro? Potrebbe protestare contro il suo diretto superiore sul fatto che l’unico ascensore montalettighe sia ad uso promiscuo e cioè utilizzato sia per le immondizie e sia per i degenti appena sottoposti ad intervento chirurgico? No! Direte Voi e chi glielo fa fare? E allora mi indigno quando l’Assessore Regionale alla sanità fa un sopralluogo con il Sindaco, (che badate bene è per delega governativa anche il responsabile della salute dei cittadini), e al posto di alzare la voce sulle questioni impellenti quali la sicurezza antincendio o la mancanza dei dispositivi anticaduta dei letti o il mancato uso della piscina per la riabilitazione o la presenza di discariche di rifiuti speciali a cielo aperto, elenca le solite idee chiuse nei soliti cassetti, quelle ad uso elettorale per intenderci, e non prende invece a calci nel sedere il Dirigente che, pagato per farlo, non alza la voce al suo superiore il quale al posto di comprare le sponde dei letti si “sistema” con “estrema urgenza” e con i nostri soldi un ufficio con vista Capo Caccia. Ma come potrebbe farlo? Direte voi, dovrebbe andare contro corrente, dovrebbe gridare contro colui che lo ha nominato. Meglio invece aspettare la prossima campagna elettorale, augurando che la Regione costruisca un altro ospedale e una nuova piscina riabilitativa e nel frattempo sognando che il Conte Larco esca dalla tomba e faccia giustizia.
*geometra algherese
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