Pierpaola Pisanu
13 marzo 2006
«Lottizzazioni come Monte Agnese potevano essere fatte salve»
È terminato nel primo pomeriggio sabato scorso il dibattito in consiglio comunale insieme all’assessore regionale all’Urbanistica Gian Valerio Sanna. Luciano Deriu portavoce di Legambiente, indica l’incomunicabilità tra i due enti, come causa di alcuni danni nel territorio

ALGHERO - È terminato nel primo pomeriggio sabato scorso il dibattito in consiglio comunale insieme all’assessore regionale all’Urbanistica Gian Valerio Sanna. Hanno preso la parola i rappresentanti di tutte le forze presenti in consiglio comunale. Ciascuno ha ribadito la propria posizione ma il confronto si è mantenuto su toni moderati, senza mai trascendere la sana dialettica politica. Da registrare l’intervento di Antonio Camerada, nel ruolo non solo di consigliere comunale ma soprattutto di presidente del Parco di Porto Conte. Camerada approva le previsioni del Piano Paesaggistico Regionale relativamente all’area delimitata dai confini delle riserva protetta, ma ha fatto emergere la contraddizione che deriva dall’aver classificato i terreni dove sorgono le baraccopoli dei campeggi abusivi di Sant’Imbenia e Sant’Igori, come area di interesse ricreativo e sportivo. «L’unico sport che viene praticato in quell’area è la mariglia», ha ironizzato il presidente del parco anticipando che una delle richieste che saranno presentate alla Regione sarà proprio quella di inquadrare il sito come area soggetta a riqualificazione ambientale. Da parte del rappresentante della giunta Soru non è emersa contrarietà a tale proposta. Sembra dunque che su alcune scelte le due istituzioni abbiano iniziato a dialogare. Ma la rottura tra Regione e Comune di Alghero, non potrà facilmente sanarsi su altre previsioni dello strumento urbanistico varato dalla Giunta Soru. Luciano Deriu portavoce di Legambiente, indica l’incomunicabilità tra i due enti, come causa di alcuni danni nel territorio. «Lottizzazioni come Monte Agnese e altre in via di completamento potevano essere fatte salve se l’ente locale – spiega Deriu – avesse per tempo effettuato e comunicato la verifica degli standard volumetrici assegnati dalla legge e non esauriti, come la Regione aveva richiesto». «L’unica cosa che il nuovo scenario regionale non consente più, - prosegue l’ambientalista - è l’immobilismo furbesco di tanti comuni che da 30 anni non vogliono fare i piani urbanistici». Su questa lacuna del comune di Alghero è intervenuta durante il dibattito, la ex forzista Maria Grazia Salaris, denunciando l’esodo di un migliaio di concittadini algheresi, che sono andati a vivere ad Olmedo a causa dei costi proibitivi delle case in città. «L’assenza di regole certe nella pianificazione territoriale – ha detto la Salaris – sta creando disagi anche agli imprenditori costretti a pagare le aree a costi elevati e a rivendere le abitazioni a prezzo ormai inaccessibili per una famiglia».
Nella foto l´aula del consiglio comunale. In primo piano Antonio Camerada
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