Ferrucio Caneo
10 ottobre 2014
L'opinione di Ferrucio Caneo
Il nostro Calich è semplice e concreto
Leggo e sento, da un po’ di tempo, parlare della laguna del Kalich sotto molti aspetti, spesso non belli; dopo aver infatti osservato sul “palcoscenico” alcune “comparse” ergersi ad attori principali, ho deciso di scrivere due righe in merito, da presidente della Cooperativa Pescatori Algheresi Il Golfo e Laguna, concessionaria della laguna del Kalich sino all’anno 2020. La nostra cooperativa è in rinnovamento, in evoluzione in quanto alle vecchie leve si sono affiancate delle nuove motivate e qualificate. La laguna che abbiamo in concessione è vessata da grandi e piccoli problemi che ne compromettono il pieno regime, proprio per questo non accettiamo, in nessun modo, di passare sopra la definizioni data della laguna da un allevatore ittico di Alghero: cloaca maleodorante: assolutamente questo non glielo permettiamo! Mi viene da pensare (speriamo erroneamente) o che questo signore non abbia mai visto la laguna (cosa improbabile) o che invece cerchi di “disprezzare” l’esistente, con l’unico fine (a nostro modesto avviso) di giustificare quegli interventi sinergici di cui parla nel suo articolo, compresa una improbabile progettualità imprenditoriale.
La laguna del Kalich è un luogo di rara bellezza naturalistica, di tradizioni e di storia come pochi altri, ed è già adesso potenzialmente un luogo di alta produttività. Invito chiunque abbia dei dubbi a visitarla sotto questa veste, con particolare piacere l’allevatore di pesci, che nella sua opinione cita di “un dibattito (sempre inerente il Kalich) su ostrica giapponese e ostrica piatta”. Ma dove ha letto o saputo di questo? Mi suona strana la cosa o a dire meglio mi suona male. Sulla valorizzazione voglio spendere due parole, rendendo pubblico che la nostra Cooperativa ha già un progetto per un ittiturismo (approvato) fermo in Argea. Oltre a questo sono già in cantiere diverse attività col Parco e molti progetti di sviluppo, che partono dal miglioramento delle condizioni di pesca per arrivare all’ambito dell’acquacoltura sostenibile. Queste, se messe a frutto, potrebbero dare da mangiare ad altre 10 famiglie e più. A noi della cooperativa piace più la locuzione “dar da mangiare a famiglie” e non “dare posti di lavoro” poiché il nostro concetto di sviluppo non si racchiude in un salario, Noi non creiamo posti di lavoro ma mettiamo in opera un territorio e la sua comunità, rinnovando ciò che c’e’ sempre stato.
Ho letto di argomentazioni con concetti e parole che portano solo ad altre parole come: ranch, progetti organici, sinergie, progetti di ampio raggio, progetti di ampio respiro ecc., mentre il nostro intento è per le cose semplici e concrete: nella laguna si può fare molto ma non ritengo necessario attuare in maniera vincolante le eventuali opere di risanamento con lo sviluppo e soprattutto incentrate sull’ introduzione di ulteriori realtà imprenditoriali. Per essere chiari, se esistono delle problematiche ambientali “gravi” queste avranno delle cause e degli artefici, e questi ultimi dovranno risponderne alla collettività e a Noi in primis, se non altro per la quantificazione dei danni arrecati e soprattutto per evitare che si ripetano. Concludo ricordando che la Cooperativa custodisce da almeno 30 anni questo bene naturalistico preservandolo sicuramente da scelte scellerate, e proteggendolo nel proprio piccolo da bucanieri e predoni dei mari.
*Per la Cooperativa Pescatori Il Golfo e La Laguna
|