Il gruppo politico apprezza la celerità con la quale l´Amministrazione comunale di Alghero ha avviato la pulizia delle spiagge, ma non le modalità «dannose» impiegate
ALGHERO - Sono parole di soddisfazione ma anche di critica quelle rivolte all'Amministrazione Comunale di Alghero da parte dei Riformatori Sardi [
LEGGI], nei confronti della tempistica con quale quest'anno è stata avviata la pulizia degli arenili. Un anticipo apprezzato e riconosciuto, ma che non ha impedito al gruppo di osservare criticamente la metodologia impiegata.
«Nel percorrere il lungomare delle spiagge Lido e San Giovanni - hanno spiegato - ad oggi si assiste all’asportazione incontrollata di sabbia con l’utilizzo di mezzi meccanici inadeguati, che stanno snaturando l’assetto geomorfologico e all’accumulo di masse putrescenti di posidonia in modo sparso e disordinato». Scenario che ha spinto i Riformatori a chiedere all'Amministrazione di intervenire, specie per risolvere definitivamente l’annoso problema delle alghe, per esempio acquistando una macchina vagliatrice.
«Tale strumento - argomentano - consentirebbe di recuperare la sabbia dalle alghe e, dopo il lavaggio, sarebbe possibile l’indirizzamento del rifiuto verso la discarica o verso un impianto di compostaggio o, ancora, verso ditte specializzate e accreditate dalla Regione Sardegna». Suggerimenti questi accanto ai quali poi il gruppo incalza sugli obiettivi da non tralasciare, ovvero «lo smaltimento delle eccedenze di posidonia oceanica depositata e abbandonata sui nostri litorali, la pulizia manuale dei rifiuti depositati sulle spiagge e il recupero, ove possibile, della sabbia fuoriuscita».
E ancora: «l’avvio di un tavolo tecnico con la Regione Sardegna per la ricerca di operatori interessati al riutilizzo della posidonia come materia prima o combustibile e la programmazione di un servizio pluriennale di pulizia degli arenili che consenta l’ammortamento delle idonee attrezzature». Ma oltre all'osservanza dei punti enunciati, i Riformatori si aspettano anche dal Comune di Alghero che il tratto della spiaggia di San Giovanni, che parte dal molo di sottoflutto «possa essere definitivamente liberato e diventare di pubblica fruizione nonché degno della vocazione turistica della nostra Città, magari individuando proprio in quella zona il “dog beach” attività che noi appoggiamo convintamente».