Pierpaola Pisanu
16 giugno 2006
Piccoli fantini protagonisti a cavallo
Stage di fine corso ieri per i primi 10 bambini coinvolti nel laboratorio equestre finanziato dai Servizi Sociali. Per altri 20 piccoli cavallerizzi l´avventura è appena cominciata

ALGHERO - Giovanissimi fantini nel Club Ippico Capuano hanno mostrato i sorprendenti risultati della prima fase del laboratorio equestre, promosso in sinergia con l’assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Alghero che ha interamente finanziato il progetto. Risultati che, se ai profani non possono apparire così evidenti, gli addetti ai lavori sanno bene quanto impegno e quanta fatica si nascondono dietro uno spettacolo come quello offerto ieri dai piccoli allievi, alle prese con lo stage di fine corso. In cinque mesi hanno imparato innanzitutto a conoscere l’animale, prima ancora che a cavalcarlo. Fondamentale è stato il contatto diretto con il cavallo per far acquisire sicurezza ai ragazzi, in particolare per quelli affetti da alcuni problemi relazioni che attraverso questa esperienza hanno notevolmente migliorato il loro atteggiamento, sviluppando capacità che altrimenti sarebbero rimaste nascoste. Hanno, in un primo momento imparato ad accudire l´animale, a lavarlo, a dargli da mangiare. Poi a sellarlo e a montare in sella. Ora i dieci ragazzi che hanno preso parte al primo turno, sono pronti per aiutare gli altri venti aspiranti fantini protagonisti della seconda fase del progetto, che si concluderà a novembre di quest’anno. Ieri ad assistere all’esibizione nel Club Ippico Capuano c’era anche l’assessore ai Servizi Sociali Francesco Carboni che ha sposato con favore questa iniziativa, convinto delle enormi potenzialità di questa pratica per favorire la socializzazione tra i giovanissimi, con benefici già dimostrati ampiamente soprattutto su quei bambini che presentano limiti psico-motori. Carboni si augura che il laboratorio "Protagonisti a Cavallo" possa ripetersi anche il prossimo anno. Chiaramente tutto dipende dai fondi disponibili. Pensare che un’iniziativa del genere è costata appena 29mila euro. Un’inezia se rapportata ai risultati ottenuti e se messa a confronto con altre spese pubbliche.
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