S.A.
5 maggio 2015
Visna Maedi: «prime risposte da Regione»
Si tratta di una malattia virale degli ovini adulti di 3-4 anni. Per Casu è indispensabile agire «sulle situazioni aziendali più compromesse che necessitano di una immediata risposta in termini finanziari

ORISTANO - Dalla Regione arriva una prima risposta alla problematica Visna Maedi. Malattia virale (lentivirosi) degli ovini adulti di 3-4 anni, con sintomi respiratori, deperimento e spesso morte per infezioni concomitanti, artrite e/o mastite, la Visna Maedi ha un lungo periodo di incubazione ed un decorso cronico progressivo con sintomi rilevabili nella fase avanzata della malattia. La patologia pur non costituendo un pericolo per l’uomo, nell’ Isola è in aumento, infatti si segnalano casi di infezione con sempre maggior frequenza e, purtroppo, con perdite economiche significative.
Coldiretti Oristano ha più volte sollecitato le istituzioni «ad occuparsi con urgenza della problematica, richiedendo, anche con una nota scritta, l’ intervento degli assessori regionali alla Sanità Luigi Arru e all’ Agricoltura Elisabetta Falchi». La forte preoccupazione dell'associazione è che la malattia si sia purtroppo diffusa e radicata nelle greggi Sarde causa la totale assenza di interventi di profilassi (non esiste un vaccino), come confermerebbero anche gli studi effettuati dall’ Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Sassari che ne attestano una capillare diffusione in tutto il territorio regionale. Con la delibera n.18/14 del 21 aprile 2015 gli Assessorati alla Sanita e Agricoltura, riconoscendo che le lentivirosi sono presenti in numerose aziende ovine e caprine, hanno determinato la ridefinizione del Piano di Risanamento delle lentivirosi.
Nell’ Isola il Piano di risanamento per le lentivirosi era destinato solo al comparto ovino (Caev delle Capre), ora si ravvisa la necessità di indagare sugli impatti della malattia anche nel settore ovino. Un gruppo di lavoro formato da tecnici esperti del settore dovrà definire la situazione epidemiologica della Lentivirus anche negli ovini, la valutazione dei test diagnostici, le relazioni tra lentivirosi e patologie negli animali e aspetti produttivi e riproduttivi, il controllo con strategie di selezione sulla base della genetica.
Per il direttore Coldiretti Oristano Giuseppe Casu la costituzione del tavolo di lavoro e la ridefinizione del Piano sulle lentivirosi è un primo importante riconoscimento nell’ approccio sistemico alla problematica. Ma una tempistica veloce è strategica per non inficiare i risultati del tavolo di lavoro e non aggravare il diffondersi della malattia.
Tuttavia l’ azione in atto non elimina l’ emergenza che si vive in alcune aziende. Per Casu è infatti indispensabile agire «sulle situazioni aziendali più compromesse che necessitano di una immediata risposta in termini finanziari. Diventa determinante, conclude il Direttore Coldiretti, intervenire e dare risposte alle aziende più colpite dalla malattia. Una azione che oltre a diventare un utile percorso nella strategia di eradicazione appare indispensabile per ristabilire quell’essenziale rapporto di fiducia tra imprese zootecniche e istituzioni pubbliche».
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