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Pierpaola Pisanu
24 luglio 2006
Il mare uccide l'ultimo degli storici corallari
Mario Brunetto, pescatore di corallo da una vita, è rimasto vittima della sua stessa passione ieri mattina davanti alle coste di Capo Caccia
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ALGHERO - Conosceva quelle profondità come le sue tasche. Ma il mare non perdona. Nemmeno i suoi più appassionati amanti. E così i flutti di Capo Caccia ieri mattina hanno avvolto in un abbraccio mortale Mario Brunetto, nativo di Aglientu ma residente a Santa Teresa di Gallura. Sessantadue anni di cui cinquanta trascorsi nei fondali delle coste del nord Sardegna, a caccia del prezioso oro rosso. Ultimo degli storici rappresentanti di una categoria in via di estinzione. Ma la sua indiscutibile esperienza è servita a ben poco ieri mattina, quando a circa 110 metri di profondità a sette miglia al largo del promontorio, qualcosa non ha funzionato in quei gesti per affrontare la risalita, talmente abitudinari da divenire quasi meccanici. Il marinaio rimasto a bordo dell’imbarcazione di Brunetto, non avvertendo alcun cenno dal sommozzatore immerso da qualche ora, ha avuto il presentimento di una tragedia, divenuto conferma pochi istanti dopo, quando sono apparse sul pelo dell’acqua delle bollicine che non promettevano niente di buono. Sono segni che chi fa questo mestiere sa leggere all’istante. Continuava a non emergere alcun cenno dal fondale e quel punto, preso dalla disperazione il marinaio non ha esitato e a cominciato a tirare su l’uomo. Ma ormai per Brunetto non c’erano più speranze. Quando è stato issato sulla barca il corallaro era già morto. Con molte probabilità stroncato da un’embolia ma l’esatta causa del decesso sarà chiarita con certezza dall’autopsia disposta dal magistrato. Il natante che Brunetto aveva armato di recente per poter proseguire la sua passione, si è trasformato in un triste feretro che ha portato il cadavere fino alla banchina del porto di Alghero. Grande sconcerto in città e Santa Teresa per la tragedia in mare che ha colpito un corallaro molto noto. Già in passato Brunetto si era trovato in difficoltà. Ne portava i segni su una gamba malata. L’ultimo incidente lo scorso anno, quando in seguito ad un malore, il suo fedele marinaio, l’aveva riportato in superficie. Quella volta il trasporto d’urgenza in elicottero fino all’ospedale di Cagliari per entrare in camera iperbarica, gli aveva salvato la vita. Mario Brunetto, nonostante un’età non più giovane, era sempre tornato nel suo mondo sommerso. Fino a ieri, quando la passione della vita, quella stessa vita gliel’ha strappata.
nella foto l´arrivo del cadavere al porto di Alghero
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