Mariangela Pala
30 giugno 2015
La politica senza i politici, la scelta degli attivisti turritani
Gli attivisti turritani insieme ad un gruppo di cittadini hanno scelto la sala consiliare come sede istituzionale per valutare i curricula dei candidati alla carica di Assessore comunale

PORTO TORRES - «Noi del Movimento 5 stelle inesperti della politica di professione portiamo la nostra esperienza di vita e lavorativa, e ci impegniamo a dedicare il nostro tempo per la crescita della città». E’ quanto si legge nel programma del M5s depositato e protocollato presso l’ufficio comunale alla scadenza della presentazione delle candidature, in occasione delle elezioni amministrative del 31 maggio.
Nei giorni scorsi gli attivisti turritani insieme ad un gruppo di cittadini hanno scelto la sala consiliare come sede istituzionale per valutare i curricula dei candidati alla carica di Assessore comunale, che andranno a formare la nuova Giunta guidata dal sindaco pentastellato Sean Wheeler. Una formula insolita che rispetta il punto fondamentale del Programma a 5 Stelle: non più politici di professione ma persone assunte, per competenze e particolari requisiti tra cittadini ed attivisti esclusivamente sulla base di specifiche professionalità.
Saranno infatti solo persone competenti nella materia di cui si occuperanno, come ribadito nel programma, assessori senza conflitti d’interesse, capaci anzitutto di garantire trasparenza e partecipazione dei cittadini alla gestione pubblica, di dare un “buon esempio” così come di valutare e stimolare il lavoro portato avanti dalla “macchina amministrativa”.
Di segno opposto chi sostiene che la democrazia sia solo un’illusione senza i partiti che avrebbero pur svolto una funzione pedagogica, di elaborazione della “domanda politica”, di integrazione nelle istituzioni, di assorbimento dei conflitti e soprattutto che la democrazia rappresentativa finora non ne ha potuto fare a meno. Lo stesso filosofo Becchi, l'ideologo del movimento, nell’incontro con gli attivisti turritani a Porto Torres, aveva affermato che il M5s, da movimento ambizioso, e con intenti radicalmente innovativi, si era aggiunto al difficile concerto politico italiano.
Da qui la considerazione dei politici che sostengono che la “buona politica” non può fare a meno della rappresentanza e dei partiti e che per far funzionare la democrazia parlamentare nella sua pienezza costituzionale e deliberativa, bisognerà allontanare l’idea dell’eliminazione dei partiti e con essi di ogni forma di dissenso, per scommettere sul miglioramento di quelli vecchi, e sulla maturazione di quelli nuovi.
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