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Mariangela Pala 10 luglio 2015
Zona franca a Porto Torres, interrogazione di Carta
Istituire la zona franca doganale potrebbe rappresentare un modo per incoraggiare lo sviluppo dei traffici commerciali a Porto Torres. Interrogazione del consigliere di Autonomia popolare
Zona franca a Porto Torres, interrogazione di Carta

PORTO TORRES - Istituire la zona franca doganale potrebbe rappresentare un modo per incoraggiare lo sviluppo dei traffici commerciali a Porto Torres. «Uno strumento fondamentale, in considerazione delle condizioni di forte disagio economico ed occupazionale del territorio, su cui impostare la crescita futura del porto turritano e dell'area industriale ad esso pertinente, in grado di attirare investitori ed aziende a condizioni nettamente vantaggiose».

A sostenerlo è il consigliere comunale di Autonomia popolare, Alessandro Carta, che interroga il sindaco Sean Wheeler se ritiene l'attivazione della zona franca portuale una prerogativa importante per il territorio e per la città di Porto Torres, in considerazione dell’iter normativo che riconosce già tale istituzione dal 1998. Qualche mese fa l’idea era stata rilanciata dall’assessore regionale all’Industria Maria Grazia Piras nell’ambito di un ragionamento complessivo per la ripresa del territorio del nord Sardegna. La zona franca doganale, così come delineata nel territorio di Porto Torres, è già formalmente localizzata: l’area così individuata, con il consenso del territorio, è quella del Centro intermodale (di proprietà del demanio regionale), abbandonata da anni. Circa 14 ettari di area dove si trova un capannone di circa duemila metri quadrati, con tutti i requisiti richiesti.

La giunta Cappellacci aveva assicurato l’istituzione entro il 2013, proponendo un sistema che di fatto ha determinato una pesante battuta d'arresto alle zone franche portuali sarde. Sono da esempio invece i porti di Olbia e Cagliari. «Il Comune di Olbia ha intrapreso e portato avanti l'iter per la costituzione di una zona franca integrale non interclusa, che pare possa divenire operativa e breve termine» spiega Carta nell’interrogazione indirizzata anche al Presidente del consiglio, Loredana De Marco. Il consigliere di Autonomia popolare sottolinea che anche il Comune di Cagliari ha proseguito la propria azione politica mediante la citata e “sopravvissuta” “Cagliari Free Zone”, attraverso un piano operativo per il porto canale di Cagliari, peraltro approvato dall'Assessorato Regionale all'Industria, Piras.

E’ necessario dunque avviare un confronto rapido con le altri istituzioni ed enti coinvolti. Pertanto Carta chiede al Sindaco se ritiene opportuno attivare, insieme al Consorzio Provinciale Industriale di Sassari e agli enti locali componenti il CdA dello stesso, un'azione politica che coinvolga tutto il nord ovest della Sardegna, volta ad instaurare con l'Assessorato Regionale all'Industria un dialogo per l’ottenimento di quanto previsto, come pare stia avvenendo a Olbia e Cagliari.



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