Sono ore decisive per il futuro della consigliatura, ma ancor di più per la città. Le scadenze imposte sul bilancio, infatti, impongono un'accelerata alla crisi e una seria responsabilità
ALGHERO - Precipita politicamente la situazione ad Alghero, con i consiglieri di maggioranza che, in occasione dell'importante seduta di bilancio di venerdì, non sono stati in grado di garantire il numero legale (per l'ennesima volta). Un fatto di per se molto grave, se solo si considera che l'approvazione del Bilancio preventivo che sblocca la spesa dell'ente è propedeutico al voto sul Rendiconto, improrogabilmente fissato per il 18 e 20 luglio. Così, alle dimissioni di Mario Bruno consegnate nelle mani del segretario comunale (lunedì all'apertura del Protocollo saranno effettive) [
LEGGI], è seguita una nuova convocazione dell'aula sul Bilancio da parte del presidente del Consiglio (un atto dovuto per mettere in sicurezza l'ente) per il 16 e 17 luglio.
Solo 12 i consiglieri di maggioranza presenti venerdì in aula sui 16 previsti, con l'opposizione che ha preferito non partecipare all'appello per mettere in difficoltà la maggioranza. Alle due assenze giustificate e annunciate - Oggiano (Upc) e Carta (Democratici per Alghero) - si sono aggiunte quelle della ultim'ora di Loi e Bamonti dell'Udc (il capogruppo scudocrociato precisa che aveva avvertito di un possibile ritardo). Difficile capire come proseguirà la crisi, anche perchè, in assenza di una ferma, coesa e univoca volontà di voler proseguire l'azione amministrativa inaugurata a luglio del 2014, la città va dritta verso il baratro. Troppo importanti le scadenze alle porte, basti pensare ai piani industriali In house e Secal, e alle linee guida del Puc attese in Municipio prima di agosto, per poter proseguire con una maggioranza ballerina. Di certo ci sono le dimissioni che aprono le porte al terzo commissariamento dell'ente in poco più di tre anni.
Tutti gli scenari possibili. Sono ore decisive per il futuro della consigliatura, ma ancor di più per la città. Le scadenze imposte sul bilancio, infatti, impongono un'accelerata alla crisi con diversi scenari:
la maggioranza che riesce a ricompattarsi e rilanciare l'azione amministrativa; Il sindaco che potrebbe invece
confermare le dimissioni rendendo - di fatto - nulle le sedute sul bilancio con l'ente immediatamente commissariato da Cagliari, oppure decidere di
mettere in sicurezza la città, andando comunque avanti con l'approvazione di Previsionale e Rendiconto per poi decidere il futuro della legislatura. Si apre una quarta via, ossia quella di
rivedere la maggioranza a sostegno del sindaco: scenario decisamente più "fantastico", ma possibile, se solo si considera che l'assenza di uno dei partiti minori che compongono l'attuale maggioranza, garantirebbe comunque i numeri sufficienti per aprire i lavori del consiglio comunale.
ultimo aggiornamento ore 17.55