Sara Alivesi
13 luglio 2015
Sindaco giustiziato, pillole social
C'è chi lo incoraggia, c'è chi lo insulta. La piazza virtuale si è infiammata all'indomani delle annunciate dimissioni del sindaco di Alghero. I post più "interessanti". Sul profilo del primo cittadino un coro pressante: «ripensaci»

ALGHERO - La piazza virtuale si è infiammata da qualche giorno, all'indomani delle dimissioni del sindaco di Alghero Mario Bruno consegnate nelle mani del segretario generale (non protocollate ad oggi a Sant'Anna). Post a favore o contro il primo cittadino, insediatosi solo un anno fa a Sant'Anna e che, se non dovesse tornare sui suoi passi, consegnerebbe la città al terzo commissario in tre anni. La crisi è scoppiata sul bilancio - lo scorso venerdì la maggioranza non aveva il numero legale per la prima delle sedute dedicate all'unico punto all'ordine del giorno - ma qualche passaggio di rottura nella coalizione di centro-sinistra si era consumato nelle settimane prima, quando si era dimesso l'assessore alle Finanze Lelle Salvatore dell'Udc.
C'è chi lo auspica, c'è chi lo scongiura. La democrazia e il delirio dei "social", Facebook in prima fila, che consegnano un palcoscenico aperto a chiunque, purtroppo anche a chi della forma e del linguaggio ne fa cattivo uso, o prorpio non lo possiede. Non si potrà angustiare troppo Bruno che ha usato il social network più seguito sin dal suo primo giorno da sindaco per comunicare con i cittadini che ora lo incoraggiano a restare o lo invitano ad andare a casa. «E' l'unico che negli ultimi anni ha smosso l'immobilismo passato» secondo qualcuno; subito smentito da un altro che si congratula per la decisione presa e aspetta «una persona che pensi al bene degli algheresi». C'è chi parla di una «cronaca di morte annunciata» e chi di «un fulmine a ciel sereno».
Il mondo virtuale di Facebook è utilizzato anche dai politici. Per Marco Tedde ex sindaco e attuale consigliere regionale di Forza Italia «i tempi non sono ancora maturi, ma il processo di decomposizione della maggioranza è molto avanzato». Poi c'è chi ironizza come Michele Pais, consigliere comunale azzurro, che fa un appello «per ritrovare le dimissioni smarrite»; o come Emiliano Piras del Nuovo Centro Destra che «è in trepidante attesa dei comunicati di partiti e liste della forse si forse no maggioranza, che implorano il Sindaco a tornare sui suoi passi». L'ex consigliere Valdo Di Nolfo tira in ballo la cementificazione di Maria Pia quale «punto cardine della crisi politica». Alessandro Nasone, esponente dell'Aula in forza all'Upc, liquida le varie ipotesi avanzate come «una miriade di minchiate».
Dulcis in fundo, Roberto Ferrara del Movimento Cinque Stelle che sposta l'attenzione dal sindaco al Quotidiano di Alghero, "reo" di aver fatto un articolo giornalistico da un comunicato stampa: «ben vengano le considerazioni politiche, sagaci e sferzanti di un giornalista, ma queste per correttezza e onestà intellettuale, avrebbero potuto almeno mettere un link al comunicato originale». Una dichiarazione d'intenti per la prossima campagna elettorale da aspirante sindaco? Ai social l'ardua sentenza.
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