A.B.
26 luglio 2015
Cala il sipario sul Narcao Blues Festival
Venticinque anni di miracoli per la musica del diavolo. Per la manifestazione, nozze d’argento con il pieno di spettatori. Strepitoso concerto finale di Corey Harris e di Joyce Yuille e il Soul Project

NARCAO - Il blues, la musica del diavolo, non dovrebbe fare i miracoli. Ma a Narcao ormai li compiono da venticinque anni. Da quando, nel lontano 1989, un gruppo di amici, appassionati del genere musicale afroamericano, e raccolti intorno all’associazione culturale “Progetto Evoluzione” appena fondata, decisero di creare il “Narcao Blues Festival”, ora giunto alla sua 25esima edizione. Un quarto di secolo di crescenti successi, che ieri (sabato), in una piazza Europa strapiena di pubblico, hanno avuto l’epilogo con il “Celebrating the Anniversary”, serata d’eccezione con cui si sono volute festeggiare le nozze d’argento tra Narcao ed il blues, un binomio di successo che ha fatto varcare al paese ed al Sulcis i confini nazionali ed internazionali sulle ali della musica di qualità. Una rassegna che, in quattro giorni, ha proposto quattro intensi appuntamenti di doppi (e tripli) concerti, oltre 800 spettatori di media a serata, undici grandi gruppi, compresi quelli dell’ormai tradizionale “DopoFestival”, decine di giovani (alcuni come semplici volontari) impegnati nella logistica e nell’organizzazione dell’evento e centinaia di piatti tipici che l’associazione Pro loco di Narcao ha sfornato ogni sera sino a tarda notte per chi, i momenti in compagnia con il blues non sono stati mai abbastanzi lunghi.
«Venticinque anni di Narcao Blues sono un bel pezzo di strada. E oggi, nonostante la crisi e i momenti non facili, siamo qui a festeggiarli insieme a voi, il nostro pubblico. Ancora un volta ci avete dimostrato tutto il vostro affetto e calore assistendo sempre più numeroso alla rassegna. Ma niente di tutto ciò – sottolinea il direttore artistico della rassegna musicale Gianni Melis – sarebbe stato possibile senza questa straordinaria “macchina da guerra” che è l’associazione “Progetto Evoluzione”. Ma i successi del Narcao Blues sono anche e soprattutto di Narcao e dei narcaresi, della sua gente straordinaria. Di un paese del profondo Sulcis dove, dal macellaio all’ortolano, dal piccolo imprenditore alle attività commerciali, nessuno ha mai voluto far mancare il suo sostegno affinché il festival crescesse e arrivasse oggi a festeggiare i venticinque anni di successi».
Dopo aver visto esibirsi sul palco i The Two, i Playing for Change, Francesco Piu, Hadacol, Rico Blues Combo, Sue Foley & Peter Karp band, Mike Zito & The Wheel, ieri l’onore di chiudere la rassegna è toccato a Corey Harris ed il suo Rasta Blues ed alla cantante americana, ma ormai italiana d’adozione, Joyce Yuille con il Soul Project, band costruita per l’occasione in esclusiva nazionale e costituita da ben otto strumentisti italiani di grande professionalità ed esperienza. E, come nella migliore tradizione del Narcao Blues Festival, l’ultima serata è stata all’insegna del divertimento e del ballo al ritmo di rythm&blues, soul e funky con il pubblico sotto il palco a cantare e ballare. Il festival è stato organizzato dall’associazione culturale Progetto Evoluzione, con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna-Assessorato alla Pubblica Istruzione, Sport e Spettacoli ed Assessorato al Turismo, della Provincia di Carbonia Iglesias, della “Fondazione Banco di Sardegna e del patrocinio del Comune di Narcao. A fare da sfondo alla rassegna musicale, come di consueto, è stata Piazza Europa, piccolo anfiteatro al centro del paese dove si sono svolti tutti i concerti dell’evento musicale. Scenario del “DopoFestival”, evento musicale parallelo, è stata invece la località Santa Croce dove si sono esibite le band “New Butterfly Blues Band” e “Rab4 Band”.
Nella foto (di Alessio Garau): Joyce Yuille ed il Soul Project
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