PPP
9 settembre 2006
Il Ppr non blocca la cittadella degli artigiani
Dubbi circa la possibilità di commercializzare prodotti direttamente nel capannone - deposito a Ungias e Galantè. Secondo il diessino Scala gli artigiani possono effettuare operazioni di vendita dei propri manufatti

ALGHERO - Il Piano Paesaggistico non frena la nascita della cittadella degli artigiani. Le opere infrastrutturali nelle campagne di Ungias e Galantè, nella periferia algherese, sono a buon punto. Le operazioni di bitumazione nelle stradine interne, sono già state ultimate. Tra non molto il Comune procederà alla consegna formale dei lotti, agli imprenditori che ne hanno fatto richiesta. «L’iter è ormai nella sua fase conclusiva. Non ci saranno intoppi, abbiamo già verificato con l’aiuto dei tecnici, la compatibilità con le previsioni del Ppr», ha assicurato ieri mattina l’assessore allo Sviluppo Economico Ninni Picinelli alla Terza commissione, illustrando lo stato di attuazione del Piano per gli insediamenti produttivi che Alghero sogna da oltre vent’anni. Ancora dodici mesi circa e nelle campagne di Ungias e Galantè fioriranno i capannoni per le attività economiche che si stima, garantiranno lavoro a duecento unità. Dopo la pubblicazione della graduatoria provvisoria, a metà luglio, sono state presentate nove richieste di riesame da parte di ditte escluse per vizi di forma nella loro candidatura e da aziende che contestavano la loro posizione nell’elenco stilato dall’apposita commissione. Buona parte dei ricorsi è stata respinta e ora è pronta la graduatoria definitiva, in vigore per cinque anni, che prevede l’assegnazione di quarantasei lotti di diverse dimensioni, a seconda della richiesta formalizzata dall’impresa artigiana, che si estendono su un’area di cinquantasette ettari. Si va dal lotto minimo di mille metri quadrati. Il più grande è pari a duemila settecento metri quadrati circa. Sarà possibile accorpare più appezzamenti ma vige l’assoluto divieto di frammentare il terreno destinato esclusivamente a capannoni. Vietate le residenze in quella porzione di agro, anche se Isio Camboni, capogruppo di Città Futura, ha posto il problema dell’eventuale nascita di costruzioni edilizie private, sfruttando il cavillo che consente l’edificazione di una casa di appoggio per il custode. Un altro problema su cui si è concentrata l’attenzione dei commissari è la possibilità di effettuare vendita sul sito. Secondo l’interpretazione del regolamento comunale offerta ieri dal delegato allo Sviluppo Economico i capannoni dovranno ospitare le produzioni, e non attività di commercializzazione. Il dubbio insinuato dal diessino Gavino Scala riguarda però il diritto degli artigiani di vendere i propri prodotti là dove vengono confezionati.
nella foto la riunione di commissione di ieri mattina
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