Luigi Coppola
23 settembre 2006
Ti amo così: Mango conquista Sassari
Mirabile concerto dell’artista di Lagonegro. Gran successo di pubblico al Palazzetto dello Sport sassarese. Questa sera la replica all’anfiteatro romano di Cagliari

SASSARI – «…Ti amo così, propensione ad appiglio dell´anima, ti amo così, sorprendente disegno dell´Altissimo…». Sono i primi versi del fortunatissimo singolo “Ti amo così” che ha anticipato l’uscita dell’omonimo quindicesimo album d’inediti di Pino Mango uscito lo scorso novembre e che propone un cantautore-poeta ormai affermato nella scena musicale italiana. L’artista originario della Basilicata, stimato anche nell’ambiente colto della musica classica, canta nella sua ultima opera discografica la lirica d’amore, l’impegno contro l’odio che opprime il mondo, i suoi figli e la melodia. E’ atteso a gran voce dai 1600 sassaresi che affollano il Palasport cittadino, nel primo dei due concerti di primo autunno (anche se più caldo di luglio) organizzati da Sardegna Concerti. Quando appare sul palco insieme alla band, intorno alle ventuno e trenta, il boato di calore e affetto, quasi lo sorprende sino all’emozione. E’ veterano del palco, il cinquantenne cantautore di Lagonegro ma ripete più volte «…che meraviglia, siete meravigliosi !…». «Tu sei il nostro oro – Sassari è con te », ripete gli slogan letti sugli striscioni dopo che ha cantato il primo brano della scaletta, mai più appropriato “Di quanto stupore”. Scrosciano pesanti gli applausi ed il pubblico è in piedi dopo ogni canzone “Piccolissima” ed una versione arrangiata di “Lei verrà”, sciolgono l’incantesimo e dopo la prima mezz’ora arriva “Ti amo cosi”: «…Perchè ti amo così l´abitudine è un pò come il mare e ti amo così ne approfitta la mia solitudine e adesso son qui notte, notte non abbracciarmi resta limpida. E ti amo così tra il fogliame la luna rischiarami ti amo così smetto d´essere ciò che pensavo e ti amo così…». Tutto il pubblico canta la serenata poetica. Non è il Mango dei tempi migliori ed anche la coreografia di luci, un po’ ingessata ne risente. I gutturali che tendono al falsetto per avventurarsi in percorsi inesplorati, sono sempre irripetibili e bastano al pubblico entusiasmato. C’è uno spazio di due brani, legato alle esperienze private del cantante che non lesina a condividerle con i suoi fan. Il dicembre degli aranci, «una canzone che amo particolarmente..», confessa Pino, è stata registrata con la moglie Laura. Mango la canta in una nuova versione da solo, ma la ripete interrompendola a metà della prima esecuzione: un’interferenza di rumori lo disturba e questa canzone deve essere perfetta: gli spettatori si spellano le mani. Il brano seguente, “Solo d’amore”, è una fiaba dedicata ai figli (Filippo e Angelina). Una finzione che oscuri la violenza del mondo e trasformi per i più piccini «le pallottole in fragole»: una metafora che associa al film meraviglia di Benigni, La vita è bella. E bella è la vita, quella cantata da Mango nei successi che le resero famosi: “Come l’acqua”, “Odissea” ed un’esotica edizione di “Mediterraneo”. C’è tutto il sapore del sud, il suo mare e l’amore per la terra con una sezione acustica filo arabeggiante ed un’ambientazione coinvolgente, forse il momento più intenso del concerto, che vede nei 150 abbondanti minuti di spettacolo anche uno spazio solista ad un compagno di scena. Carlo De Dei, chitarrista, si presenta solo palco, lanciando due brani di sua produzione. Con Mango suonano musicisti di ottimo pregio. Alle tastiere, la sua seconda pelle: Rocco Petruzzi lo segue da oltre venti anni. Giancarlo Ippolito siede alla batteria, Nello Giudice imbraccia il basso, l’altro chitarrista è Luca Colombo. Due vocalist belle e promettenti, supportano l’ugola del solista: Simona Spadacia e Rosa Lembo. La zona conclusiva cresce nel pathos e lascia sempre più voce al pubblico, ora tutto in piedi sotto il palco. “Ti porto in Africa”, il rock puro di “Monnalisa” e “Oro” prima dell’arrivederci. Non vogliono mollare il beniamino che si concede ai bis: “Bella d’estate” è travolgente e ringiovanisce lo stesso autore che canta da quasi tre ore. “Amor per te” e “La rondine”, concludono uno spettacolo intenso. 26 i brani cantati, tanta buona musica ed il calore degli spettatori, la soddisfazione migliore. Questa sera la replica all’anfiteatro romano di Cagliari.
nella foto Mango
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