Elisabetta Boglioli
5 settembre 2015
L'opinione di Elisabetta Boglioli
Solo bugie, creduloni non ce ne sono più
Avevo una nonna molto saggia che diceva «la colpa è una gran bella donna,ma non la vuole nessuno... soprattutto chi la colpa ce l’ha...». Ma reputo fondamentale per me cittadina, impedire che alcuno possa offendere la mia dignità e la mia intelligenza, facendosi imbonitore della credulità altrui. Certo che il signor (pardon) onorevole Tedde, nonché ex sindaco della città di Alghero, dimostra oggi coraggio, assumendo posizioni forti e di condanna, riguardo alcuni problemi che non da oggi affliggono Alghero. Peccato che si dimostri così solerte, lui si con un po’ di ritardo, nell’affrontare problemi, che proprio lui e componenti della sua allora Amministrazione, dovrebbero conoscere a menadito. Tarsu 2009: chi avrebbe le gambe corte? Depuratore: troppi ritardi? Certo che mai come oggi è attuale il detto «del senno di poi son piene le fosse». E se ci pensiamo bene, sappiamo tutti di quali fosse parliamo (leggi vasconi).
Bene sollecitare l’attuale Amministrazione, guidata dal sindaco Bruno, ritenuta responsabile di questi sfasci «ad avere maggiore determinazione e ad avviare azioni giudiziarie» (testuali parole contenute nel comunicato affidato alla stampa). Azioni giudiziarie contro chi? Contro chi ha la responsabilità di aver avviato la progettazione di un depuratore sotto dimensionato, costato un sacco di soldi ed oggi, causa di danni alla immagine della città? Contro chi ha consentito lo sversamento delle acque non depurate, però destinate alla irrigazione delle colture della Nurra? Contro chi ha contributo all’inquinamento della laguna del Calik, oggi decretata morta? Contro chi, dal 2011, ha consentito che galleggiassimo nella marea gialla? Contro chi accusa questa Amministrazione di essere responsabile del danno ambientale di questa estate?
Perche? L’estate del 2011? E quella del 2012? E quella del 2013? Chi era alla guida di questa città, in quegli anni? Di grande effetto l’invito al sindaco a «camminare con la schiena dritta» e «non tenere il cappello in mano». Ma forse, è lo stesso cappello tenuto in mano e teso nel 2011? Come è facile e comodo vedere il moscerino altrui e non la trave nel proprio occhio, gambe corte comprese. Fortuna che cittadini creduloni non ce ne sono più.
* consigliere comunale di Per Alghero
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