M. P.
16 settembre 2015
Rito abbreviato per la Darsena dei veleni
Il pool difensivo degli otto dirigenti Syndial accusati di disastro ambientale ha chiesto di ricorrere al rito abbreviato, evitando il rinvio a giudizio e accelerando un verdetto

PORTO TORRES - Si accorciano i tempi del processo per l’inquinamento della darsena servizi del porto industriale di Porto Torres. Il pool difensivo degli otto dirigenti Syndial accusati di disastro ambientale colposo e deturpamento delle bellezze naturali nell'ambito dell'inchiesta sulla cosiddetta "darsena dei veleni" di Porto Torres, ha chiesto di ricorrere al rito abbreviato, evitando il rinvio a giudizio e accelerando un verdetto che dovrà essere emesso sulla base dello stato attuale degli atti.
Il gup di Sassari, Antonello Spano, ha già fissato per il 22 gennaio la discussione del sostituto procuratore e delle parti civili, che proseguiranno il 26 gennaio. Il 27 gennaio la difesa e nella stessa giornata ci sarà la sentenza. Alberto Chiarini, Francesco Papate, Oscar Cappellazzo, Gian Antonio Saggese, Francesco Leone, Daniele Ferrari, Paolo Zuccarini e Daniele Rancati, secondo l’accusa sarebbero tutti sono colpevoli "per non aver adottato le opportune cautele" e avere "cagionato un disastro ambientale per lo sversamento in mare di sostanze inquinanti".
Contro i vertici della società della galassia Eni si erano costituiti parte civile il ministero e l'assessorato regionale dell'Ambiente, il Comune di Porto Torres, i comitati "No chimica verde - No inceneritore" e "Tutela del Golfo dell'Asinara", l'Associazione protezione animali, natura e ambiente, la Lega anticaccia e l'armatore algherese Cesare Goffi.
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