M. P.
17 ottobre 2015
Civiltà è Progresso: «Acqua potabile tutto l’anno»
Positivo il confronto tra l’associazione Civiltà è Progresso e l’amministrazione comunale tenutasi giovedì scorso alla presenza del legale dell’Ente, Fabrizio Bionda e alcuni rappresentanti della maggioranza

PORTO TORRES - Positivo il confronto tra l’associazione Civiltà è Progresso e l’amministrazione comunale tenutasi giovedì scorso alla presenza del legale dell’Ente, Fabrizio Bionda e alcuni rappresentanti della maggioranza, i quali hanno condiviso le istanze dell’associazione che il sindaco presenterà lunedì 19 ottobre a Sassari, in occasione dell’incontro con i vertici della società Abbanoa e il Presidente dell’Autorità d’ambito (Egas).
Obiettivi comuni che riguardano il servizio idrico e che non possono essere altro che condivisi. – ha detto la presidente di Civiltà è Progresso, Alba Rosa Galleri - Un primo passo, speriamo, per una collaborazione tesa a tutelare i diritti e gli interessi dei cittadini di Porto Torres, in difficoltà per tutta una serie di motivazioni, ma esasperati per quel che riguarda il problema dell'acqua potabile». Le richieste da mettere in pratica per soddisfare le istanze di centinaia di consumatori da troppo tempo ingiustamente ed ingiustificatamente disattese sono tante ma tutte dirette a porre fine alle cattive pratiche adottate da Abbanoa e a tutelare i diritti dei consumatori.
Primo della lista il diritto ad avere acqua potabile tutti i giorni e tutti i mesi dell’anno; l’accertamento da parte di esperti delle cause che determinano la non potabilità per la presenza di metalli quali manganese e alluminio – secondo l’associazione non dovute alla fatiscenza della rete; riallaccio immediato agli utenti ai quali è stata tolta l'acqua per tutti i casi di morosità incolpevole;
sospensione delle minacce di slaccio e verifica di tutti i casi per cui Abbanoa pretende pagamenti elevati.
Inoltre sempre secondo il principio di tutelare gli utenti si chiede l’apertura immediata, a Porto Torres, di uno sportello dove effettuare le pratiche che ora è possibile eseguire solo a Sassari o, peggio, on line (la maggior parte degli utenti sono anziani che non hanno dimestichezza col computer); la restituzione agli utenti dei costi di potabilizzazione per tutti i giorni in cui l'acqua è stata dichiarata non potabile, per gli ultimi cinque anni, clausola imposta dal codice del consumo che Abbanoa non ha ancora colpevolmente inserito nel regolamento di gestione.
E per finire si richiede la prosecuzione dell'azione legale intrapresa dall’amministrazione Scarpa, deliberata successivamente anche dal Commissario straordinario Giuseppe Deligia e "dimenticata" in questi mesi. «Solo l'azione sinergica tra amministrazione e cittadini può portare a risultati concreti, altrimenti Abbanoa proseguirà con la sua azione arrogante, prepotente e vessatoria», afferma Alba Rosa Galleri.
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