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Mariangela Pala 27 ottobre 2015
Flaei-Uiltec: «Ep prepotente come E.On»
A distanza di alcuni mesi, dopo la cessione degli asset di Fiumesanto ai nuovi acquirenti Ep, pare non sia cambiato nulla, ad eccezione delle scritte all’ingresso della centrale: è il sospetto più volte reso pubblico sui media da Flaei-Cisl e Uiltec-Uil Sardegna
Flaei-Uiltec: «Ep prepotente come E.On»

PORTO TORRES - A distanza di alcuni mesi, dopo la cessione degli asset di Fiumesanto ai nuovi acquirenti Ep, pare non sia cambiato nulla, ad eccezione delle scritte all’ingresso della centrale: è il sospetto più volte reso pubblico sui media da Flaei-Cisl e Uiltec-Uil. «Da alcuni mesi un nuovo produttore di Energia Elettrica si insedia nel nostro territorio, nella nostra isola, in Italia, indisturbato e prepotente, non si sogna neppure di presentare un piano industriale, di investimenti, illustrare le strategie future che il gruppo intende intraprendere, magari aggiornare sugli sviluppi del decomissioning dei gruppi 1 e 2, spenti dal dicembre 2013, ma non si vede all’orizzonte la demolizione degli stessi, non ci sono novità sulle bonifiche e riambientalizzazione dei siti dismessi, e neppure di buone pratiche di relazioni industriali con le parti sociali», accusano i segretari regionali Flaei e Uiltec della Sardegna, Mario Marras e Franco Peana.

Il dubbio è che si tratti solo di un’operazione finanziaria volta a ripulire un eredità pesante, quella della società E.On, costellata da problemi di sicurezza e ambiente. Pubblicamente Ep, continua ad affermare di non essere collegata ad E.On, seppure restano gli stessi uomini al comando, a gestire il personale, oltre agli stessi obbiettivi da perseguire e uguali programmi da attuare. In passato più volte Flaei e Uiltec avevano accusato i proprietari tedeschi di Fiumesanto di avere tratto profitto a favore della demolizione dei posti di lavoro a tempo indeterminato incoraggiando cosi altro precariato incontrollato.

«La nuova proprietà, rappresentata a livello locale da ex dirigenti E-On, prosegue cancellando occupazione stabile e attività strategiche ed esclusive, nel contempo polverizzando qualsiasi connotato di normale relazione sindacale con chi non si allinea, sopprimendo confronti con chi non condivide e si batte per l’occupazione e i diritti dei lavoratori», afferma il segretario Uiltec Franco Peana. Una situazione che vede, nonostante sia stata eliminata una intera linea di turno, il permanere di problemi di ogni natura: manutenzioni che non si possono programmare, personale sempre in straordinario, gestione dell’impianto con comunicazioni via mail alla giornata, senza un modello organizzativo e del lavoro a cui fare riferimento, dimensionamenti in atto.

Da qui scaturiscono le preoccupazioni di Flaei e Uiltec e dei lavoratori di Fiumesanto, che sono state palesate all’azienda ceca, a più riprese, ma senza alcuna disponibilità al dialogo con i sindacati. «Non si può a nostro avviso disegnare l’organizzazione del lavoro sulle persone che ci sono, terziarizzando quello che non si riesce più a fare, o non si vuole più svolgere internamente, dopo che è stato posto a carico della collettività, con la mobilità, il costo di oltre 62 lavoratori», affermano le segreterie Regionali Flaei e Uiltec che invitano tutte le parti in causa, Comuni, Regione, e tutto il mondo della politica sarda ad imporre ad Ep di render noto cosa intende fare nel territorio, illustrando concretamente con un crono programma e date certe i loro progetti futuri.
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