Il sindaco del capoluogo gallurese ha inviato una lettera ad Abbanoa, all´Ente Governo Ambito Sardegna ed all´Ente Acque della Sardegna
OLBIA - «Rendendomi disponibile fin da subito, a partecipare ad ogni incontro volto ad esaminare e ricercare soluzioni per risolvere il gravissimo problema, vi chiedo altresi che siano immediatamente intraprese le azioni per garantire alla popolazione olbiese la fruizione di un prodotto idrico avente le caratteristiche di sicurezza e salubrità. E' evidente che ci si attende, al contempo, che le stesse utenze vengano sgravate di almeno una parte dei costi applicati in bolletta per il periodo in cui il prodotto idrico non ha presentato le caratteristiche di legge». Questo il fulcro della lettera che il sindaco di Olbia Gianni Giovannelli ha inviato oggi (giovedì) a Nicola Sanna (dell'Ente Governo Ambito Sardegna), ad Alessandro Ramazzotti ed a Giovanni Sistu (amministratori unici, rispettivamente, di Abbanoa e dell'Ente Acque della Sardegna), per sottolineare «i disagi che la popolazione di Olbia patisce da settimane in ordine alla fornitura di acqua potabile nelle utenze cittadine»
[LEGGI].
Il primo cittadino spiega come, ai disagi strutturali, si sia aggiunto da troppi giorni «lo scadimento del prodotto idrico erogato. L'acqua – sottolinea – si presenta infatti con una colorazione giallastra dovuta, a giudizio della Azienda Sanitaria Locale, alla elevata presenza di manganese». Per l'Amministrazione olbiese, le preoccupazioni e le numerose lamentelem della cittadinanza, assieme ai risultati delle analisi di Abbanoa, sono state sufficienti per firmare l'ordinanza sindacale del 27 ottobre, che vieta l'utilizzo dell'acqua a fini alimentari e per l'incorporazione della stessa negli alimenti
[LEGGI].
Vista la situazione critica nella quale versano alcuni impianti (manutenzione compresa), per Giovannelli non appaiono più rinviabili gli «interventi, anche straordinari, per rimuovere le cause che pregiudicano la qualità dell'acqua e l'erogazione in quantità adeguata al fabbisogno dell'intero bacino gallurese». Il primo cittadino, conclude sottolineando come la necessità di pianificazione ed attuazione degli interventi richiesti, risulti inderogabile, anche in considerazione dell'aumento fisiologico della domanda idrica, che avverrà nella prossima stagione estiva che non potrà sicuramente essere affrontata con questa condizione infrastrutturale, sia del bacino idrico del Liscia, sia dell'intera rete di distribuzione.