Mariangela Pala
5 novembre 2015
«Difetto nel processo di potabilità» Abbanoa: disponibili a collaborare
Il direttore generale di “Abbanoa” Sandro Murtas propone un ufficio continuativo per le utenze urgenti, un sistema di rateizzazione per le fasce indigenti e un fondo di solidarietà per i morosi incolpevoli

PORTO TORRES - Nel 2014 circa 114 giorni di disservizio idrico, quasi 1 milione di euro spesi dagli utenti Abbanoa per acquistare l’acqua in bottiglia, somma che ammonta a circa 3 milioni di euro in 5 anni. Cifre e dati che determinano conseguenze da un punto di vista sociale, sanitario ed economico nei confronti dei concittadini. La dettagliata relazione sul grave problema idrico della città è stata illustrata dall’ex consigliere comunale Toni Chessa, in occasione del convegno “Con l'acqua alla gola (e pure sporca)” organizzato ieri, dal Circolo territoriale di Sinistra Ecologia e Libertà “Joyce Lussu” di Porto Torres e “La Sinistra”, presso la sala Canu, alla presenza dell’amministratore unico Alessandro Ramazzotti e del direttore generale di “Abbanoa” Sandro Murtas.
A confronto gli attori principali del tema annoso dell’ acqua potabile, dai cittadini che quotidianamente subiscono sulla loro pelle i continui disagi, alle forze politiche e istituzioni (assenti) in grado di sollecitare interventi risolutivi del problema, dalla società Abbanoa, principale responsabile della gestione del sistema idrico alle associazioni (Civiltà è Progresso) promotrici di azioni di tutela degli interessi dei cittadini. «Le analisi confermano spesso che nell’acqua non potabile vi è una forte presenza di alluminio e manganese – spiega Toni Chessa – e questo dimostra che il problema reale non è dovuto alle reti fatiscenti».
Dal confronto con i tecnici comunali, con ex fontanieri esperti della situazione delle condotte in città, con i direttori dei lavori del Progetto per l’adeguamento della rete idrica, realizzato nel periodo dal 2007 al 2012 , è risultato che le criticità risalgono al potabilizzatore di Truncu Reale. «Gran parte della rete cittadina è nuova, una piccola parte non è allacciata, ed un’altra parte è vecchia. I pozzi di Porto Torres - sostiene Chessa - garantiscono solo 40/45 litri di acqua al secondo contro un fabbisogno di 110 litri al secondo di portata che, dal 2006 ad oggi, è arrivata a superare 150 litri al secondo». A fronte di un miglioramento della rete negli ultimi anni è corrisposto un peggioramento della qualità dell’acqua. Un processo di potabilizzazione non corretto può, infatti, indurre ad avere dei quantitativi di alluminio che superino la soglia minima prevista dalla legge», ha aggiunto Chessa.
Porto Torres è attraversata da tre condotte con miscelazioni differenti di acqua, destinate a zone diverse della città: i quartieri del Villaggio Satellite, Villaggio Verde, Serra li Pozzi e Zona 167, servite solo dalla linea di Truncu Reale, ricevono l’acqua peggiore in assoluto con colore spesso giallastra, confermando come la causa del problema sia a monte, ossia nel sistema di potabilizzazione dell’acqua di Truncu Reale. Nelle zone dove sussiste la miscelazione con l’acqua dei pozzi (4 in funzione degli 11 disponibili), la qualità del liquido è superiore. Fallito, dunque, il tentativo dell’amministratore unico, Ramazzotti, di scaricare la responsabilità della non potabilità e torbidità dell’acqua esclusivamente alle condizioni di vecchi tratti di rete.
«Le reti sono quelle che abbiamo ereditato. Perdiamo in Sardegna circa il 50% dell’acqua immessa nella rete, la perdita più grave in Italia», ha affermato il responsabile di Abbanoa che ha poi sottolineato come non sia scontato che l’acqua debba essere pubblica. Uno dei punti non condivisi dal pubblico. La Presidente di Civiltà è Progresso, Alba Rosa Galleri recita quanto previsto dalla legge “Galli”, «tutte le acque superficiali e sotterranee sono pubbliche e costituiscono una risorsa che va salvaguardata secondo criteri di solidarietà». Il direttore generale Sandro Murtas ha spiegato gli interventi di ammodernamento della rete comunale a Porto Torres, secondo il Piano regolatore generale degli acquedotti, che Abbanoa non condivide perché favorevole all’utilizzo delle fonti idriche locali, piuttosto che ai potabilizzatori.
Sulla tariffazione Murtas premette che non esiste un sistema che consente di ridurre le tariffe quando l’acqua non è potabile. In esposizione “reperti archeologici” che mostrano, secondo Abbanoa, parti di condotte logorate collegate a intere palazzine della città, presso la zona di Monte Agellu. «L’acqua in entrata e in uscita da Truncu Reale viene analizzata e certificata da noi e la Asl. Siamo disponibili a portare per la prossima assemblea pubblica, - vi chiediamo di invitarci un’altra volta - un dossier sulle certificazioni delle fonti: pozzi e potabilizzatore», ha detto Murtas. Sul fronte reti, il direttore generale spiega le tre azioni di intervento: distrettualizzare la rete di Porto Torres attraverso sezioni autonome per poterle isolare dove è necessario; regolare le pressioni dell’acqua; la sostituzione delle reti fatiscenti.
Tutto questo secondo un intervento, di due anni e mezzo di durata, del costo di circa 6 milioni di euro, e che rispetta un cronoprogramma e un elenco delle vie dove installare le nuove componenti dell’acquedotto. Nel dossier Abbanoa anche l’anagrafica, ossia l’elenco della clientela con i contatori certificati per un corretto controllo sui consumi, e tre strumenti di tutela per l’utenza: soluzione negoziata, conciliazione e call center con numero verde. A tutela degli utenti, l’ufficio continuativo per una fase di verifica concentrata. «Apriamo un ufficio a Porto Torres senza interrompere fino a quando non si finisce», propone Murtas, che aggiunge la possibilità di un fondo di solidarietà per far fronte ai problemi dei morosi incolpevoli, ed un sistema di rateizzazione di 60 rate uguali per le fasce di indigenza. L'appuntamnto è ora fra un mese per un ulteriore confronto, con l'auspicio che la questione acqua come un bene comune, essenziale ed insostituibile, venga risolto attraverso un continuo dialogo tra tutti gli attori coinvolti.
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