Le conseguenze sul Patto di Stabilità dei comuni del Nord Sardegna esclusi dall´area metropolitana. L´intervento di Nicola Sanna
PORTO TORRES - «La cosa che più mi ha sorpreso è che il Governo nazionale ha deliberato quali sono le città che possono godere delle agevolazioni di città metropolitane, inserendo Cagliari, prima ancora che questa sia definita per legge». Una decisione che, secondo il sindaco di Sassari, Nicola Sanna, riconosce alla città capoluogo un vantaggio di circa 600mila di euro di sconto sul saldo effettivo del Patto di Stabilità, a differenza degli altri comuni del resto della Sardegna.
Scelte di ingiustizia e discriminazione rispetto ad un trattamento paritario, così come reclamano i sindaci del Nord Sardegna che ieri hanno riempito la sala Filippo Canu, a Porto Torres, insieme al mondo dell’impresa e agli intellettuali, pronti a costituire un comitato referendario per abrogare il provvedimento proposto dalla Giunta Regionale, qualora la legge sulla riforma degli Enti Locali dovesse essere approvata con la previsione dell'istituzione della sola area metropolitana di Cagliari. Il coordinamento dei sindaci del Nord Sardegna chiede alla Giunta regionale pari dignità tra Capo di Sotto e Capo di Sopra.
«C’è un problema di opportunità politica, noi non possiamo permettere di dividere la Sardegna e che si costruisca un’articolazione istituzionale che dica che l’eccellenza è solo da una parte, per poi sentire qualche assessore sostenere che è giusto andare da Cagliari a Roma con un biglietto da 20 euro, il resto della Sardegna si arrangi», aggiunge il primo cittadino di Sassari. L’appello di Nicola Sanna è quello di pensare ad una Sardegna unita che si sappia rappresentare, godendo dei poteri simili tra le diverse istituzioni e che, nel rapporto con lo Stato, questo tenga conto di tutte le opportunità possibili per lo sviluppo del territorio del Nord Sardegna.