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22 novembre 2006
Favata e i Tenores di Bitti protagonisti a Bologna
Il nuovo progetto musicale The New Made in Sardinia Project mette insieme polifonia tradizionale sarda e le melodie del jazz contemporaneo più sofisticato. «Ho voluto dare l’idea del villaggio che muove verso la metropoli», dice Favata

ALGHERO - Questa sera, 22 novembre, alle ore 21, l´Arena del Sole di Bologna, in Sala Grande, ospiterà un appuntamento che vedrà protagonista Enzo Favata e i Tenores di Bitti, insieme per un nuovo progetto battezzato The New Made in Sardinia Project. Un concerto dalle sonorità uniche e coinvolgenti tra polifonia tradizionale sarda e le melodie del jazz contemporaneo più sofisticato dove il sax di Enzo Favata sarà accompagnato dal suo quintetto jazz e dai Tenores di Bitti. Questo originale connubio tra il jazz e la musica tradizionale della Sardegna nasce nel solco di un percorso ormai collaudato dal sassofonista e compositore Enzo Favata, artista sardo le cui radici vengono da Archie Shepp, John Coltrane e Pharoah Sanders e che ha fatto della curiosità una delle sue caratteristiche principali, movendosi sempre a proprio agio tra gruppi tradizionali e sperimentazione elettronica. The New Made in Sardinia è un progetto che segna una svolta nel discorso musicale di Enzo Favata iniziato negli anni ‘70 quando a soli 17 anni conobbe nella sua città, Alghero, la musica afroamericana grazie al sodalizio del pianista sardo Antonello Salis con Lester Bowie. Più tardi, nel 1987, ebbe occasione di suonare con l’Art Ensemble of Chicago e di conoscere il contrabbassista Marcello Melis. Questa sua ricerca lo ha portato a sviluppare un linguaggio jazz del tutto originale, confrontandosi con le espressioni musicali della sua terra, e a collaborare in venti anni di attività con grandi artisti del jazz nazionale e internazionale.
Dopo il grande successo del suo penultimo disco Made in Sardinia, ampiamente premiato dalla critica e dal pubblico, The New Made in Sardinia Project (in uscita a febbraio prossimo) rappresenta un approdo più maturo e consapevole al world jazz. Questo nuovo progetto musicale accentua maggiormente gli aspetti legati all’improvvisazione e alla sperimentazione accostando le arcaiche polifonie dei tenores e il free jazz di Pharoah Sanders, Archie Shepp, Marcello Melis, la grande black music ed il blues con i suoni del piano elettrico “rhodes” che tanto ricordano il periodo elettrico e psichedelico di Miles Davis degli anni ´70, alternati non solo al piano acustico ed elettrico ma anche a sonorità proprie di un DJ set e di un sound moderno vicino alle nuove tendenze euronordiche .
«Con questo disco ho cercato il senso della metropoli - dice Favata - Ho sempre pensato alla mia musica come una tradizione in transizione e, mescolando l’arcaico talento dei Tenores di Bitti con la Black Music e il Free Jazz degli anni 70, ho voluto dare l’idea del villaggio che muove verso la metropoli, con tutto il senso di sradicamento che ciò comporta ma con la volontà di affermare la propria identità anche in un diverso contesto». Il musicista algherese aggiunge: «Ho reso omaggio a quel periodo ed ai suoi musicisti, purtroppo messi in disparte da una corrente conservatrice e priva di innovazione che sta caratterizzando il jazz di oggi, soprattutto in Italia. Ho voluto debuttare a Bologna subito dopo la registrazione del nuovo disco, perché è la città delle idee innovative e della passione per la libertà espressiva».
Ad accompagnare il suo sax figurano compagni di viaggio divenuti, insieme a Favata, personaggi di spicco del panorama internazionale di questa particolare branca del jazz che sempre più attrae pubblico e critica internazionale. Un organico strumentale denso di colori, energia, virtuosismo e poesia.
La data di Bologna segna un’anteprima di una prossima stagione di tournée nazionali ed internazionali del progetto e dell’uscita di un cd con le edizioni del manifesto, la felice ed impegnata etichetta italiana con cui Favata ha già pubblicato Voyage en Sardaigne, Atlantico e Made in Sardina.
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