Luigi Coppola
24 novembre 2006
Serata speciale al Poco Loco
Piero Marras con i Tenores di Bitti ed Andrea Pisu ricordano la seconda giornata della salute mentale in un concerto dedicato. Sabato notte il rock mondiale anni ’70 rivive con Jeffrey Quartet

ALGHERO – Un concerto unico per un sodalizio musicale più che originale dalle specifiche radici insulari, è in programma questa sera al Poco Loco. Piero Marras canterà con i Tenores di Bitti ed Andrea Pisu alle launeddas, in una serata speciale dedicata alla seconda giornata mondiale della salute mentale. Nato a Nuoro nel 1949, Marras ha esordito, prima che nelle vesti di cantautore, in quelle di cantante di musica leggera con il nome di Salis. Il primo album inciso col proprio nome, Fuori campo, è del 1978. È un disco che è la mediazione tra il suo passato e i lavori a venire. Emblematico del tipo di proposta di quel periodo Una serata in rima, a metà strada tra canzone impegnata e leggera. Nei dischi successivi Marras s´ispira, attraverso emozioni e sentimenti filtrati dalla sua personalità, alla sua regione d’origine. Ha collaborato in alcuni brani con i Tazenda, sardi come lui. Inizia la sua carriera musicale come tastierista e cantante del Gruppo 2001, che si colloca nella scena del rock progressivo italiano, col quale pubblica ben tre 45 giri ed un Lp fino alla sua uscita dal gruppo, che avviene nel 1974. Da allora insegue la carriera da solista. Ad un primo periodo di canzoni in lingua italiana, ha fatto seguito un periodo, che dura tuttora, di canzoni in lingua sarda. I loro contenuti fanno riferimento a personaggi e atmosfere della cultura. Le musiche, talvolta d’ispirazione cantautorale, tal´altra ispirate ai suoni tipici del folk sardo, sono a volte dolci e sommesse, altre velocemente ritmate. La sua ricca discografia comprende 15 album, il primo dei quali risale al 1973 (Plancton) mentre è dello scorso anno la sua raccolta tratta da concerti dal vivo in due dischi (Pieromarras Live 1 e 2). Nello speciale concerto Marras sarà accompagnato dai Tenores di Bitti a da Andrea Pisu. Quest’ultimo è oggi il più il più giovane erede della tradizione esecutiva legata alle launeddas, strumento composto di tre canne di differente lunghezza che sono suonate contemporaneamente con la tecnica del fiato continuo. L’esistenza delle launeddas è antichissima, come testimonia un bronzetto del IV secolo a.C. che ritrae lo strumento. È prevalentemente usato per accompagnare il ballo, ma sino a tempi recenti era utilizzato in chiesa per le funzioni solenni. Andrea Pisu sé dedicato alle launeddas, avvicinandosi anche al suo uso in ambito sacro, studiando prima con Luigi Lai, poi con Aurelio Porcu, l’ultimo dei grandi suonatori della vecchia generazione che oggi ha 92 anni. La sua prima uscita in pubblico è del 1995 a soli undici anni. In quello stesso anno ha partecipato alle olimpiadi del Folklore in Olanda e negli anni successivi a numerosi festival internazionali. Nel 2003 ha collaborato con il musicista basco Ibon Koteron per il progetto “Airea” e nel 2005 ha ricevuto il premio “Maria Carta”, riconoscimento che lo inserisce a pieno titolo nel novero dei virtuosi della scuola launeddistica. In tale veste esegue l’accompagnamento musicale nelle processioni religiose e nelle sagre tradizionali. Allo speciale evento di questa notte seguirà un sabato all’insegna della migliore musica mondiale, arrangiata nell’adattamento della produzione isolana. Il pop rock mondiale anni ’70 firmato dai migliori autori dell’epoca (Otis Redding, Led Zeppelin, Pink Floyd) sarà visitato nell’interpretazione di Jeffrey Quartet. La band, di casa nel buen ritiro catalano, propone Vittorio Pittalis (chitarra), Mauro Sanna (basso), Paolo Zuddas (batteria) con la voce di Jeffrey. Nel menù musicale sono confermati gli antipasti con le proiezioni in video oltre i canonici appuntamenti il mercoledì con le jam session curate dal duo Frassetto Tedde per la puntuale direzione artistica di Massimiliano Saba.
nella foto l´esibizione di Marras alla fiera del folklore
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