M. P.
10 dicembre 2015
Porto Torres: Istituto comprensivo 2 per la Buona salute
Una politica seguita dall’Istituto comprensivo numero due che prosegue le attività di Educazione alla salute finalizzate a migliorare il comportamento alimentare degli studenti

PORTO TORRES - La scuola rappresenta un luogo di confronto imprescindibile per qualunque serio e reale programma sanitario che voglia conseguire un vasto e positivo impatto sulla salute delle persone in quanto, più di qualsiasi altra istituzione, può aiutare a vivere in modo più sano, soddisfacente e produttivo contribuendo a far acquisire le conoscenze e le abilità necessarie ad evitare comportamenti a rischio, quali un’alimentazione non salutare e un’attività fisica inadeguata. Una politica seguita dall’Istituto comprensivo numero due che prosegue le attività di Educazione alla Salute, che nello scorso anno scolastico sono state finalizzate a migliorare il comportamento alimentare degli alunni fornendo loro, e alle rispettive famiglie, un percorso che li potesse condurre verso l’acquisizione di un atteggiamento più consapevole e responsabile nei confronti dell’alimentazione.
Nel corso di quest’anno invece si è reso necessario l’approfondimento ulteriore del tema Diabete, già affrontato precedentemente, avvalendosi della collaborazione della diabetologa Antonella Correddu dell'Asl di Ozieri e del presidente dell'Adms Michele Calvisi. Il primo degli incontri si è tenuto il 23 novembre e sono state fornite interessanti informazioni su questa patologia che, nella nostra isola, ha una forte incidenza sulla popolazione, sistemandoci al primo posto al mondo seguiti dalla Finlandia.
Nei giorni scorsi è stato firmato il protocollo d’intesa tra Regione Sardegna, Assessorato alla Sanità e Ministero dell’istruzione (Miur); tale documento è uno strumento atto a favorire l’inserimento nell’ambito scolastico del bambino o adolescente con diabete, garantendone il pieno benessere psicofisico ed un regolare accesso ai percorsi formativi in piena sicurezza e ad informare, formare e addestrare il personale scolastico sui singoli casi. E proprio l’aspetto sicurezza ha motivato l’approfondimento del problema tra gli insegnanti che vogliono essere formati per poter riconoscere i sintomi dell’ipoglicemia o dell’iperglicemia e sapere come intervenire in condizioni di sicurezza.
|