S.A.
15 dicembre 2015
12mila medici sardi: mercoledì sciopero storico
La rabbia di dodicimila medici sardi: mercoledì la categoria si ferma dalle 8 alle 20. Per la prima volta assieme i sindacati spiegano le ragioni dello sciopero e le contromisure utili alla sopravvivenza di un sistema sanitario equo, di qualità e alla portata di tutti i cittadini. Una risposta dura al Governo e alla Giunta regionale

CAGLIARI - Domani, mercoledì 16 dicembre, alle 10, la sala “Pippo Orrù” dell’Ordine dei medici di Cagliari - via dei Carroz, 14 - ospita la conferenza stampa delle categorie sindacali mediche. I lavori si tengono in concomitanza con lo sciopero nazionale proclamato dalla categoria.
Le ragioni dello sciopero. Combattono per poter dare un’assistenza di qualità, equa e completa ai cittadini. Dagli ospedali agli ambulatori e sul territorio: la classe medica isolana evidenzia una lunga serie di promesse mancate.
«Abbiamo pazientato dieci anni, ma ora la corda si è spezzata. Sono stati capaci di compattarci e ora siamo assieme per garantire la sopravvivenza del sistema» rimarca Raimondo Ibba, presidente dell’Ordine dei medici e degli odontoiatri della provincia di Cagliari. Il sottofinanziamento del servizio sanitario nazionale è crescente e comandano i burocrati. «Noi - spiega Luigi Mascia, chirurgo pediatrico e segretario regionale Cimo - vogliamo che l'organizzazione sanitaria permetta di dare assistenza di qualità ma loro vogliono quantità: stabiliscono ritmi e tempi, ci trattano come fossimo in una catena di montaggio. Ma così si spende anche di più, soprattutto perché viene a mancare il rapporto medico-paziente».
Dalle 8 alle 20 di domani aderiscono allo sciopero con la completa astensione dalle prestazioni (eccettuate le urgenze) oltre dodicimila medici sardi. Nella conferenza stampa, oltre al presidente e al consiglio direttivo dell’Ordine dei medici e al segretario del Cimo (Medici chirurghi, veterinari e odontoiatri) prendono parte all’incontro con i rappresentanti delle testate giornalistiche i referenti dei sindacati ospedalieri Anao (Associazione nazionale ospedalieri, Susanna Montaldo), Aaroi (Associazione anestesisti rianimatori ospedalieri italiani, Cesare Iesu), Anpo-Nuova Ascoti (Associazione nazionale primari ospedalieri, Enrico Giua), Fimmg (Federazione italiana medici medicina generale, Umberto Nevisco), Sumai (Sindacato unico medicina ambulatoriale, Andrea Tola), Smi (Sindacato medici italiani, Anna Rita Ecca), Fesmed (Federazione sindacale medici dirigenti), Snami (Sindacato nazionale autonomo medici italiani, Roberto Bayre), Fimp (Federazione italiana medici pediatri, Basilio Mostallino), Fassid (Federazione patologi, radiologi, medici del territorio e dirigenti specialisti), Cgil, Cisl e Uil medici.
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