Attilio Dedoni
19 dicembre 2015
L'opinione di Attilio Dedoni
Tasse e tagli per foraggiare le spese pazze
Dall’illustrazione del piano per il rientro del deficit della sanità emerge un dato a dir poco sconcertante: da qui al 2018, la giunta Pigliaru prevede di generare nel sistema sanitario oltre 900 milioni di euro di disavanzo. Se questa non è una chiara e inequivocabile ammissione dell’incapacità del centrosinistra di governare il sistema, viene da chiedersi cosa altro possa esserlo. Tre anni di governo della sanità da parte della Giunta e dei commissari Asl nominati dal centrosinistra, in assenza di interventi straordinari, sono destinati a produrre un deficit di proporzioni inimmaginabili.
A fare sacrifici, però, dovranno essere i sardi che, tra stangate fiscali e drastici tagli ai servizi sul territorio, continueranno ad essere spremuti per alimentare un sistema che, da quando è finito nelle mani dell’attuale maggioranza, si sta trasformando sempre più in un pozzo senza fondo. L’aumento dell’Irap è la ciliegina sulla torta: dopo gli sforzi fatti dal centrodestra per alleggerire il carico fiscale sulle imprese e provare a rilanciare sviluppo e occupazione, si torna alle misure depressive per finanziare sprechi e clientele. Stupisce, inoltre, che l’esecutivo pensi di limitare l’azione sul sistema alle misure straordinarie, senza prevedere interventi strutturali per affrontare alla radice la formazione del disavanzo. E’ evidente che la sanità in Sardegna ha bisogno di essere riformata perché, così come è strutturata oggi, non consente un vero controllo della spesa, come dimostra il fatto che i commissari Asl stanno continuando a prosciugare le casse pubbliche senza che nessuno, neanche la Giunta che li ha nominati, riesca a porre loro un freno. Eppure, stamani si è parlato di tutto tranne che di riforma del sistema sanitario regionale.
Se l’intenzione del centrosinistra è quella di tenere in piedi la pletora di aziende che i sardi sono costretti a foraggiare per poter soddisfare la fame di poltrone dei partiti, noi non ci stiamo. Si metta subito in discussione la proposta di legge presentata dai Riformatori, che prevede un’unica Asl regionale e la gestione centralizzata degli acquisti e delle assunzioni, per far emergere alla luce del sole quella zona grigia in cui il sottopotere politico ha il proprio habitat naturale e bloccare il disavanzo sul nascere.
*capogruppo dei Riformatori Sardi – Liberaldemocratici in Consiglio regionale, Attilio Dedoni
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