A.B.
15 marzo 2016
Rapina opere d´arte ad Olbia: arrestati mandante e due complici
Questa mattina, i Carabinieri della Sezione Operativa del Reparto Territoriale di Olbia, con il personale del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Cagliari, hanno eseguito una misura cautelare di custodia in carcere, due di obbligo di dimora e sette perquisizioni disposte dal gip del Tribunale di Tempio Pausania nell’ambito delle indagini dirette correlate alla rapina di opere d’arte avvenuta il 19 agosto 2015

OLBIA – Questa mattina (martedì), i Carabinieri della Sezione Operativa del Reparto Territoriale di Olbia, in collaborazione con il personale del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Cagliari, hanno eseguito una misura cautelare di custodia in carcere, due misure dell’obbligo di dimora e sette perquisizioni disposte dal giudice per le indagini preliminati del Tribunale di Tempio Pausania nell’ambito delle indagini dirette da Ginevra Grilletti, della Procura della Repubblica, correlate alla rapina di opere d’arte avvenuta il 19 agosto 2015 nel Comune di Olbia. Quel giorno, la 75enne proprietaria di un’abitazione in Località Lido del Sole fu vittima di una rapina ad opera di tre uomini mascherati che, dopo essere entrati in casa, l’avevano malmenata e legata ad una sedia, rubando ventuno opere pittoriche di notevole pregio, attribuite a vari autori trai quali Antonio Allegri detto “Il Correggio”, Diego De Silva Velazquez, Hans Holbain, William Turner. Michelangelo, Giuseppe Maldarelli ed altri.
Immediatamente, venivano intraprese da personale del Reparto Territoriale di Olbia, e da personale del Nucleo Carabinieri Tpc di Cagliari le investigazioni, che portavano nel tempo ad individuare ed identificare il mandante dell’attività delittuosa in un 61enne di Mamoiada (imprenditore e parente della vittima), nonché i suoi fiancheggiatori, ricettatori e correi: un 65enne allevatore di Orgosolo ed un 65enne imprenditore di Dolianova. Il mandante, dopo le formalità di rito e la notifica della misura coercitiva della custodia cautelare in carcere è stato accompagnato nella casa circondariale di Badu e Carros, a Nuoro, mentre ai due complici è stata notificata la misure dell’obbligo di dimora nei rispettivi Comuni di residenza.
Eseguite anche ispezioni domiciliari nei confronti di un critico d’arte della Provincia di Firenze e di un pubblico impiegato di Sassari. Durante l’attività, tra le altre cose, è stata rinvenuta e sequestrata una parure in oro, facente parte di un corredo funerario femminile, con certificazione attestante epoca Settimo-Quarto Secolo Avanti Cristo (Magna Grecia) ed un valore stimato di un milione e mezzo di euro, per la quale sono in corso accertamenti tesi a verificarne provenienza ed autenticità.
|