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Alessandro Nasone 4 aprile 2016
L'opinione di Alessandro Nasone
Sanità di qualità per il nord ovest della Sardegna
<i>Sanità di qualità per il nord ovest della Sardegna</i>

In questi ultimi mesi, si è parlato molto a livello mediatico di Sanità, non ultimo l’intervento dell’assessore Arru; interventi che riguardano sia l’incorporazione da parte dell’Aou del Santissima Annunziata, sia le problematiche ancestrali degli ospedali di Ozieri e Alghero. L’incorporazione del Santissima Annunziata ha acuito i problemi, tant'è vero che i reparti degenza internistici quotidianamente sono oppressi da un carico di lavoro eccessivo, la media di dieci barelle per reparto oltre ai posti letto standard producono all’interno delle unità operativa uno scadimento della qualità assistenziale oltre che uno svilimento delle professionalità mediche ed infermieristiche, per non parlare poi che questa situazione minaccia l’integrità del persona, dei malati che sono le persone più fragili a cui la politica e la dirigenza di un azienda deve guardare con un occhio di riguardo.

I professionisti medici e infermieristici ogni giorno lamentano scarsità di risorse, è storia recente che si hanno difficoltà a reperire anche gli ausili più semplici, mancano investimenti sulla tecnologia oltre che un programma completo e relativi finanziamenti sulla manutenzione dei reparti e degli spazi comuni. Con la delibera 43/9 del 1 settembre 2015, la Regione Sardegna ha sancito, in Sanità, il blocco del turn over, senza considerare che gli ospedali del nord ovest della Sardegna soffrono di una cronica carenza di personale medico, infermieristico e di supporto. Da Cagliari ci viene detto che il numero del personale dell’Asl e Aou è sufficiente, capiamo anche che il bilancio della Sanità soffre di un pauroso deficit, ma basta farsi un giro fra le varie unità operative per capire che questo non è vero, o meglio, il personale non si trova dove dovrebbe essere, cioè nei reparti assistenziali. Siamo convinti che ormai non sia più improcastinabile la revisione delle dotazioni organiche, basterebbe adottare per tutti i reparti la delibera 34/26 del 18 ottobre 2010 della Regione Sardegna per rendersi immediatamente conto che i reparti sono in sofferenza.

Il personale è scarso e continuando così la situazione, si demotiva ogni giorno di più, innescando tutta una serie di problematiche che colpiranno la buona qualità delle prestazioni assistenziali. A Sassari, Alghero ed Ozieri manca un piano di investimenti che possa portare un ammodernamento serio delle tecnologie in uso, mancano risorse e fondi per fare anche manutenzione ordinaria delle strutture. Strutture ormai decadenti, ma mentre per Sassari vi è la prospettiva, nei prossimi anni di vedere realizzato un nuovo ospedale, per Alghero e Ozieri senza ulteriori risorse la situazione andrà sempre di più a complicarsi. Alghero ha necessità di un nuovo ospedale e Ozieri di risorse per mettere a norma e riorganizzare tutto lo stabilimento ospedaliero. Nel suo ultimo intervento, l’assessore Arru ammette che ci sono forti difficoltà dovute all’incorporazione, le dirigenze dell’Asl e dell’Aou devono porre immediatamente rimedio a queste difficoltà e se non sono capaci, intervenga l’Assessorato per dare il giusto valore economico all’incorporazione, perché senza questo ultimo passaggio la situazione nelle prossime settimane sarà ancora peggiore. Nonostante fortemente preoccupati per la situazione sanitaria del nord ovest, siamo anche convinti che una riforma della rete ospedaliera sia necessaria e non più prorogabile, ma il tutto deve avvenire con il giusto equilibrio fra le varie zone della Sardegna, per evitare di depotenziare e dequalificare una zona a vantaggio di altre.

Ci rivolgiamo perciò ai consiglieri regionali del territorio, all’assessore Arru e al presidente della Regione Pigliaru, di rivolgere lo sguardo anche verso nord ovest e ascoltare il grido di dolore che si erge dai nostri ospedali, dai sindacati e dai direttori delle Unità Operative; la popolazione di questa parte della Sardegna deve poter disporre di una Sanità di qualità, non solo con la riorganizzazione della rete ospedaliera che veda Sassari come un reale Hub di secondo livello con accanto gli stabilimenti di Alghero/Ozieri , presidi di primo livello, ma anche attraverso un investimento forte e reale sul fronte del personale sanitario, sulle strutture e sulle tecnologie a cui deve seguire una migliore organizzazione dei servizi interni ospedalieri e territoriali, con una integrazione che sia reale e non solo sulla carta.

* a nome dei presidenti delle Commissioni Sanità di Sassari, Alghero ed Ozieri
11:13
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12:28
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