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Marcello Simula
14 febbraio 2007
«Non staccare la spina non è reato»
Rifiuto del sostituto procuratore di Sassari Paolo Piras alla richiesta di bloccare l’accanimento terapeutico. Bulgarelli porta il caso in Senato

SASSARI – Ancora un capitolo funesto nel caso Giovanni Nuvoli. Questa volta a chiudergli la porta in faccia è il sostituto procuratore del tribunale di Sassari, Paolo Piras, che nei giorni scorsi ha liquidato come inammissibile la richiesta di interruzione della terapia. Giovanni Nuvoli è tuttora ricoverato all´ospedale Santissima Trinità di Sassari, reparto rianimazione. Il suo fisico, ormai ridotto a uno scheletro di 20 chilogrammi, è tenuto in vita attraverso la somministrazione di aria ai polmoni. Nuvoli, che comunica indicando le lettere su una lavagna luminosa, ha più volte chiesto disperatamente che venga interrotta quella che per lui ormai non è più la vita, ma solo un’inutile sofferenza e un ostinato accanimento. La risposta da parte del magistrato è stata però negativa: «Non si può costringere un medico, neppure indirettamente, a compiere un atto al quale la sua coscienza si ribella», ha spiegato Paolo Piras. Intanto il caso, nato sulle pagine del forum di Alguer.it, è arrivato all’attenzione della stampa nazionale. A favore dell’interruzione della terapia si è espresso anche il deputato europeo radicale Marco Cappato, che ha definito l’ordinanza del giudice Piras anticostituzionale. «Nessuno vuole costringere nessuno – ha spiegato Cappato – si tratta solo di garantire a quel medico che decidesse di rispettare la volontà della persona di non essere trattato come un omicida, visto che la costituzione prevede il diritto di poter sospendere delle terapie mediche». Parole di solidarietà anche da Marco Pannella, che ha parlato di «rispetto di un minimo di umanità». Sull’argomento è intervenuto anche il senatore dei Verdi-Pdci Mauro Bulgarelli, che ha annunciato un'interrogazione parlamentare. «La sua è una sofferenza atroce – spiega Bulgarelli – e, come nel caso di Piergiorgio Welby, è inumano negargli la possibilità di porvi fine. Chiedo che il ministro della giustizia e quello della salute intervengano urgentemente – continua – per ripristinare i diritti di Nuvoli ed evitare che il suo calvario si trascini ulteriormente». In attesa di risposte dalle istituzioni a Giovanni Nuvoli e ai suoi familiari non resta altro che attendere e continuare a confidare nella buona volontà di un medico che abbia il coraggio e la forza d’animo di ripetere il gesto che Mario Riccio fece con Piergiorgio Welby.
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