Antonio Sini
7 novembre 2003
La Sardegna non può proclamarsi regione denuclearizzata
L’avvocatura dello Stato si è pronunciata. Sono merci e vale il principio della libera circolazione

Le scorie nucleari? Merci e come tali possono circolare liberamente. Sono state pubblicate le motivazioni dell’Avvocatura della Stato che nello scorso mese d’Agosto aveva impugnato la legge regionale secondo la quale la Sardegna era una regione denuclearizzata, in altre parole non permetteva il transito e la presenza di materiale nucleare se non quello prodotto in Sardegna. I rifiuti, di qualsiasi natura, compresi quelli di materiale nucleare, costituiscono merce e per essi vige il principio della libera circolazione che comporta il divieto di qualsiasi restrizione quantitativa. Questa una delle tesi dell’Avvocatura dello Stato, che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della Legge della Regione la n° 8 del 3 luglio scorso sulla "Dichiarazione della Sardegna territorio denuclearizzato". Gli sforzi dei nostri parlamentari regionali, tutti protesi ad evitare che la Sardegna potesse diventare la pattumiera d’Italia, sono stati vanificati. Per una volta tutti si erano trovati d’accordo nel “mettere le mani avanti” per evitare che colpi di testa da Roma ci imponessero lo stoccaggio di materiale nucleare prodotto nella penisola, destinato nella stragrande maggioranza nei territori minerari nelle gallerie in disuso. A quanto pare, nonostante le sue dichiarazioni e i buoni propositi, neanche Silvio Berlusconi “digeri” la dichiarazione del parlamentino sardo, tanto che a fine Agosto il Presidente del Consiglio dei ministri aveva presentato un ricorso. Nella motivazione dell´Avvocatura dello Stato, pubblicata nel Bollettino Ufficiale della Regione Sardegna, si legge che l´ambiente non è una materia ma un valore, e che quindi rientra nella legislazione esclusiva dello Stato e come tale quest´ultimo può dettare norme di tutela uniformi su tutto il territorio nazionale.
La tesi dell´Avvocatura porta alla tragica conseguenza che i rifiuti, di qualsiasi natura, quindi anche le scorie nucleari, devono essere considerati una merce e per essi vige il principio di libera circolazione. Quindi non è pensabile che si possa impedire nel nostro territorio l’ingresso di materiale pericoloso, compreso quello nucleare. E’ vietata qualsiasi restrizione, perciò non si potrà più impedire l´ingresso nel nostro territorio di rifiuti di qualunque tipo. L’Avvocatura sostiene inoltre che la Sardegna vietando la libera circolazione delle merci sul suo territorio, avrebbe violato ben due articoli della Costituzione, sovrapponendosi nel mercato di materiali nucleari, anch’essi soggetti al mercato della libera concorrenza.
Se avevamo paura che la nostra Sardegna potesse diventare la pattumiera D’Italia, sede nazionale del deposito delle scorie, ora abbiamo la certezza che tutto può diventare tristemente possibile.
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