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Attilio Dedoni 17 luglio 2016
L'opinione di Attilio Dedoni
Tossilo, Tar solo un punto di partenza
<i>Tossilo, Tar solo un punto di partenza</i>

Non può esserci che soddisfazione per la decisione del Tar di annullare le autorizzazioni già concesse per il ‘revamping’ del termovalorizzatore di Tossilo. E’ una decisione che tutela la salute delle popolazioni del Marghine, minacciata da un ampliamento che avrebbe risposto a logiche affaristiche assai poco trasparenti cui la Giunta regionale ha scelto di piegarsi, e che ripristina la democrazia violata dall’esecutivo che ha voluto ignorare l’ordine del giorno approvato dal Consiglio regionale nel maggio dello scorso anno, nel quale si subordinava il via libera al potenziamento dell’inceneritore al monitoraggio delle condizioni di salute degli abitanti del territorio e all’approvazione del nuovo piano regionale per la gestione dei rifiuti.

La decisione del Tar deve essere vista come un punto di partenza per un cambio radicale nella politica di gestione dei rifiuti adottata dalla Regione. I mostri divora-spazzatura appartengono al passato, non è più pensabile che i Comuni e le famiglie si impegnino quotidianamente nella raccolta differenziata per poi vedere i rifiuti, anziché essere indirizzati verso il riciclo e quindi ritornare nel ciclo economico generando ricchezza destinata ad abbattere i costi della raccolta e dello smaltimento, finire nuovamente nell’indifferenziato perché è necessario avere una quota minima di materiale da bruciare per giustificare l’esistenza dei termovalorizzatori.

La strategia “Rifiuti Zero” elaborata dall’Unione Europea deve essere la stella polare per un nuovo piano regionale dei rifiuti: spingere al massimo il riciclo eliminando quasi del tutto i rifiuti indifferenziati, utilizzare l’umido per produrre compost di qualità certificata e puntare su una vera produzione energetica, che non sia quella minima garantita dagli inceneritori, insufficiente ad alimentare il loro stesso funzionamento. I rifiuti smetterebbero così di essere un costo per diventare una risorsa, stimolando la nascita di un’economia virtuosa che vada a vantaggio delle famiglie e delle comunità locali, anziché di pochi affaristi come avviene oggi.

L’auspicio è che la Giunta regionale colga l’enorme opportunità offerta dalla sentenza della giustizia amministrativa, faccia ammenda per l’atteggiamento che ha tenuto finora ed eviti di sprecare i soldi dei sardi ricorrendo al Consiglio di Stato, una spesa inutile di cui gli eventuali responsabili saranno chiamati a dare conto. La Sardegna ha bisogno di un governo che rispetti l’ambiente e la salute dei cittadini, che sappia cogliere ogni opportunità per rilanciare l’economia della nostra terra e che non si mostri succube nei confronti degli speculatori che prosperano in quel sottobosco dove politica e affari vanno a braccetto.

*capogruppo consiliare dei Riformatori Sardi – Liberaldemocratici
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