Mariangela Pala
20 luglio 2016
No del Movimento al centro accoglienza a Porto Torres
L’associazione politico-culturale Il Movimento afferma con forza la sua contrarietà ai centri di accoglienza nel centro cittadino di Porto Torres, in uno stabile prima adibito alla vendita di mobili

PORTO TORRES - È una contraddizione dura a morire quella che tiene in vita i Cas, Centri di accoglienza straordinaria per i migranti – strutture di ogni tipo gestite da profit o non profit – che oggi sono almeno 3100 in tutta Italia: affidati con bandi annuali o biennali o anche con affido diretti nei casi più urgenti dalle singole Prefetture territoriali al singolo gestore. Molte di queste sono sempre di più nell’occhio del ciclone della società civile: varie le segnalazioni di situazioni opache e lesive dei diritti umani che portano anche a guadagni eccessivi dei gestori sulla pelle di migranti e cittadini.
L’associazione politico-culturale Il Movimento afferma con forza la sua contrarietà ai centri di accoglienza nel centro cittadino di Porto Torres, in uno stabile prima adibito alla vendita di mobili. La posizione del Movimento nasce dal fatto che «la nostra città sta cercando faticosamente di uscire da una profonda crisi economica che dura da anni , puntando tutto sulla nuova economia, quella turistica. In città ci sono imprenditori che hanno investito e stanno investendo importanti risorse nel turismo strutture ricettive e altre attività».
Pertanto «con l'eventuale apertura di nuovi centri d'accoglienza in centro città, verrebbero a morire i sogni di un intera comunità». L’associazione prega l’amministrazione comunale di «risparmiarci quest’altra problematica difficilmente superabile dalla nostra comunità in un momento sociale così delicato che vede il nostro territorio già stato abbastanza martoriato da tanti problemi».
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