Antonio Burruni
6 marzo 2007
Dottor Morte: «Staccherò la spina a Giovanni Nuvoli»
Roberto Santi, lo specialista ligure dell’Associazione Coscioni, è andato a trovare Giovanni Nuvoli nello scorso week end e gli ha promesso di tornare per mettere fine alla sua agonia quando verrà dimesso dall´ospedale sassarese. Intanto le telecamere di “Porta a porta” entrano oggi nella stanza dell’ex arbitro algherese. La trasmissione andrà in onda i prossimi giorni su RaiUno dopo le 23

ALGHERO - «E’ stato chiarissimo, Giovanni Nuvoli vuole morire e ne ha diritto». Questa la prima dichiarazione di Roberto Santi, il cinquantaquattrenne specialista di Sestri Levante, membro dell’associazione Coscioni, che ha incontrato sabato scorso l’ex arbitro algherese. Il chirurgo, che già si era reso disponibile per mettere fine all’esistenza di Pier Giorgio Welby, venendo soprannominato da una parte della stampa e da diversi colleghi “Dottor Morte”, ha promesso di raggiungere Nuvoli ad Alghero, appena questi sarà tornano nella sua casa e potrà decidere liberamente della sua vita. Santi motiva la sua posizione: «Non è deontologicamente corretto tenere in vita un paziente per sei anni, solo perché vegeti a fatica, sapendo che così si alimenta l’agonia». Per il medico ligure, le volontà di Giovanni sono chiare ed inequivocabili: «Basta parlargli in modo chiaro e diretto, avvicinandosi senza pregiudizi. Lui risponde in modo chiaro e diretto, risponde con gli occhi ed è impossibile non capire o avere dubbi». Santi mostra tutto il suo disappunto contro i colleghi che hanno un’idea diversa dalla sua: «Non so con che coraggio, medici ed infermieri, incrociano il suo sguardo, gli ho chiesto scusa io da parte loro – e prosegue – Purtroppo ha trovato medici, anziché amici pronti a dargli una mano nella sofferenza. Veri nemici che, per ideali che mi sfuggono e non condivido- precisa Santi – prolungano ed amplificano gli effetti della malattia e la devastazione di un fisico ormai debole. Giovanni – insiste il medico genovese – peserà ormai venti chili, il suo corpo è martoriato come quello dei deportati in un campo di concentramento». Roberto Santi controbatte a chi sottolinea che Nuvoli ha accettato le cure: «Un malato cosciente, accetta i farmaci per controllare il dolore. Il respiratore è un’altra cosa. – e taglia corto – Giovanni e Maddalena concordano sull’unica strada che possa mettere fine a tanto dolore». I più maligni vedono nell’intervento di Santi solo una ricerca di visibilità, visto che tra un paio di settimane verrà messo sul mercato il suo libro sull’argomento, con un titolo inequivocabile “Io, dottor morte”.
Intanto quest’oggi, le telecamere di “Porta a porta” entreranno nel reparto Rianimazione dell’ospedale Santissima Annunziata di Sassari, dopo che ieri, i responsabili Rai hanno avuto il benestare del Primario Vidili. I servizi filmati, verranno trasmessi nella nota trasmissione condotta su RaiUno da Bruno Vespa, i prossimi giorni, dopo le 23. Venerdi mattina poi, anche la Commissione Sanità del Senato della Repubblica arriverà a Sassari. E’ già in programma infatti, un incontro con Maddalena Soro, moglie di Giovanni Nuvoli, i dirigenti della Asl n.1 e, con ogni probabilità, anche con il magistrato Paolo Piras.
Mentre sono poche le assistenze ospedalizzate, come quella di Nuvoli, la Asl n. 1 è numericamente la terza, tra le otto aziende che si dividono la regione, per pazienti gravi con assistenza domiciliare. Sono infatti 468, su un totale di 4288 in tutta la Sardegna. Questi pazienti sono assistiti nelle loro case, grazie ad un programma da 7milioni di euro l’anno, con uno staff di valutazione costante, meno costi per le degenze e, soprattutto, meno disagi per le famiglie che possono stare vicine al loro caro. La Asl con più casi è la numero 5, con ben 742 casi, seguita dalla Asl n. 7 con 673.
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