A.B.
12 settembre 2016
Figli della crisi-sindacati: gelo nel Sulcis
Dopo tante battaglie unitarie, nel Sulcis scende il gelo tra il comitato spontaneo I figli della crisi e la rappresentanza sindacale metalmeccanici Cgil, Cisl e Uil, in vista della manifestazione in programma a Roma martedì

CAGLIARI - Dopo tante battaglie unitarie, nel Sulcis scende il gelo tra il comitato spontaneo I figli della crisi e la rappresentanza sindacale metalmeccanici Cgil, Cisl e Uil. I figli della crisi, capitanati da Ivano Sais, leader storico del movimento giovanile, motivati da spirito di solidarietà sociale, si preparavano ad una discesa in grande stile a Roma, per difendere i diritti sacrosanti degli operai e di tutto il Sulcis; ma venerdì sera è arrivato lo stop.
«Inaudito, in tanti anni di battaglie fianco a fianco nelle rivendicazioni territoriali l'unità delle categorie è sempre stato un segno distintivo ammirato da tutti», ma oggi, potrebbe non essere più così. Sais, con profondo rammarico ne da notizia, dopo aver ricevuto l'invito ad astenersi ai preparativi per affrontare il viaggio della manifestazione prevista nella Capitale martedì 13 settembre.
Fausto Zoncu, altro componente del comitato giovanile rincara la dose: «Sono convinto che la decisione di estraniare gli altri movimenti non sia degli operai Alcoa, ma dipenda da politicanti di basso profilo, che non comprendono che c'è un intero territorio al collasso. Ed a pagarne le spese sono soprattutto i disoccupati e tutte le nuove generazioni di studenti senza futuro». In pratica, si sta delineando una gravissima spaccatura sull'unità delle rivendicazioni storiche del Sulcis. Gli studenti pronti a sostenere le battaglie dei genitori, sono senza parole ed indignati degli atteggianti dei sindacalisti dei metalmeccanici appartenenti alla Cgil, Cisl e Uil. Il grido di battaglia «Studenti, operai, uniti nella lotta, il posto di lavoro non si tocca», a Roma, questa volta, non si sentirà.
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