Sara Alivesi
3 novembre 2016
Lavoratori tagliati in Aeroporto: è protesta
Undici dei 22 addetti non sono stati confermati dalla nuova impresa che si occupa delle manutenzioni e operativa dal mese scorso al Riviera del corallo. Appello di un gruppo degli operai licenziati

ALGHERO - Nei giorni più difficili per l'aeroporto di Alghero alle prese con la chiusura della base Ryanair e l'imminente scadenza (l'ennesima) della procedura di privatizzazione, c'è un'altra vertenza che fa discutere al Riviera del Corallo. E' quella dei lavoratori che si occupano delle manutenzioni dello scalo. O meglio si occupavano, considerato che 11 dei 22 addetti non sono stati confermati dalla nuova impresa operativa dal mese scorso. A vincere la gara d'appalto ribassata del 30% un conzorzio di cooperative, tra cui una di queste, la Tecnoservice, che si occuperà nei prossimi tre anni dell'ordinaria manutenzione.
Della situazione degli operai aveva già parlato il leader di Unidos Mauro Pili: «si tratta della conferma di una gestione tutta tesa alla smobilitazione e che ribadisce l’assoluta negligenza nella difesa dei posti di lavoro dei dipendenti dell’ambito aeroportuale». E anche il sindaco di Alghero Mario Bruno: «una diminuzione del personale nel settore delle manutenzioni non fa prefigurare niente di buono per il futuro dell'aeroporto». Tuttavia, del destino dei lavoratori non parla più nessuno negli ultimi tempi, e sono alcuni tra loro ad riaccendere i riflettori in una lettera inviata alla redazione (e all'Enac, Cda Sogeaal, Ispettore Lavoro di Sassari) in cui attaccano la Sogeaal e la nuova impresa: «non è possibile che nessuno fa nulla e che vengono le ditte che portano a casa i soldi sulla pelle dei lavoratori professionisti che da vent'anni tengono in piedi l'aeroporto» scrivono nella missiva.
Infatti, quelli con meno anzianità lavorativa, nell’aerostazione di Fertilia, ci sono da quindici anni. E spesso si occupavano anche della straordinaria manutenzione «in questo modo riuscivamo a far contenere i costi, ora invece con solo nove persone che devono coprire le 24 ore sarebbe impossibile» proseguono. Qualche disagio inizia a farsi sentire: un rubinetto che ha perso acqua per giorni nel bagno nella zona partenze; stesso discorso per i servizi igienici. Ma i rischi potrebbero essere maggiori con gli impianti da tenere sotto controllo e da riparare all'occorrenza. Per questo l'appello degli ex addetti si rivolge alle istituzioni: «non si può far nulla con solo 9 persone mentre prima le squadre erano di venti colleghi. Questo per gli interessi di quattro mascalzoni».
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