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Red 14 novembre 2016
Carcere di Uta: madre di detenuto beccata con 110 dosi di droga
Sabato, una 46enne è stata fermata per possesso di sostanza stupefacente, grazie al Reparto del Distaccamento Regionale Cinofili Antidroga della Polizia penitenziaria di stanza a Nuoro
Carcere di Uta: madre di detenuto beccata con 110 dosi di droga

UTA - Sabato, il Reparto del Distaccamento Regionale Cinofili Antidroga della Polizia penitenziaria di stanza a Nuoro, su disposizioni impartite dal Nucleo Regionale Cinofili del Provveditorato dell’Amministrazione penitenziaria di Cagliari, durante un’attività di prevenzione e di controllo sul contrasto all’introduzione di droga sui familiari che accedevano nell’Istituto penitenziario di Uta, hanno fermato la 46enne madre di un detenuto, per possesso di sostanza stupefacente. Il cane Jesson esemplare di Pastore Belga Malinois, segnalava in maniera evidente la signora.

Immediatamente, partiva un’ispezione da parte del personale di Polizia penitenziaria femminile in servizio al rilascio colloqui, con il medico dell’Istituto, che scoprivano, ben nascosto nelle parti intime, un ovulo termosaldato contenente una decina di dosi di marijuana. Il magistrato di turno disponeva quindi il fermo della donna, il sequestro dello stupefacente ed una perquisizione domiciliare. I cinofili, giunti sul posto con il comandante e con gli uomini del Reparto dell’Istituto penitenziario di Uta Cagliari, controllavano la casa con il rottweiler Jedro, trovando un centinaio di dosi tra marijuana, hashish e subotex, recuperando anche un bilancino di precisione. Tutta la droga veniva sequestrata ed informato il pubblico ministero di turno, che disponeva una denuncia a piede libero della fermata.

«Ottimo lavoro come sempre, da 110 e lode. La Polizia Penitenziaria non abbassa la guardia – sottolinea il segretario generale aggiunto del Fns Cisl Giovanni Villa - e nonostante poche unità riesce a garantite degli ottimi risultati. Il lavoro di prevenzione, controllo e contrasto all’introduzione di sostanze stupefacenti all’interno degli istituti penitenziari sta dando i suoi frutti. Molto è il lavoro da fare ancora, per questo sollecitiamo per l’ennesima volta l’amministrazione penitenziaria ad incrementare il nostro Distaccamento cinofili antidroga, ci vogliono almeno altre sei unità. L’incremento significherebbe avere più risultati, ma soprattutto per avere istituti penitenziari più sani e meno problematici. I nostri complimenti vanno a tutti coloro i quali hanno partecipato all’operazione. Alla mamma con 110 dosi diciamo che così non aiuta la Polizia Penitenziaria che sta cercando di lavorare per reinserire suo figlio nella società», conclude Villa.



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