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A.B. 1 maggio 2007
«Primo Maggio, una pausa per pensare ai diritti dei lavoratori»
Il presidente della Provincia Alessandra Giudici approfitta della Festa del Lavoro per alcune esternazioni sull’argomento
«Primo Maggio, una pausa per pensare ai diritti dei lavoratori»

SASSARI – Festa del Lavoro, giornata di svago, simbolo di uno dei bisogni primari dell’uomo, ma anche momento di riflessione sul complesso e variegato mondo dell’occupazione. Alessandra Giudici, presidente della Provincia di Sassari, approfitta del Primo Maggio per esternare i suoi pensieri sull’argomento. Lo fa partendo da uno slogan, “Otto ore di lavoro, otto di svago, otto per dormire”, che da 150 anni sopravvive alle evoluzioni del movimento sindacale, la parola d’ordine che dall’Australia, dove fu coniata intorno alla metà dell’Ottocento, è partita per raggiungere tutti i Continenti e che riassume perfettamente il significato di questa festa. Il Primo Maggio è la festa dei lavoratori e, secondo Alessandra Giudici, l’occasione per riaffermare i loro diritti. «Quello al lavoro, attraverso cui ogni individuo si realizza e contribuisce allo sviluppo della collettività, e quello ad avere una vita oltre il lavoro. Ma – prosegue - anche il diritto a un lavoro più sicuro, sotto tutti i punti di vista. Il Primo Maggio oggi è soprattutto un giorno di riposo e di festa, ma deve essere anche il giorno in cui ci si ferma a riflettere. Per dedicare un pensiero alle tante vittime delle “morti bianche” ed un altro a quelle del “lavoro nero”, irregolare e sommerso». Il lavoro nero, lo dicono i numeri rilevati più di recente, è un problema centrale anche per il nostro territorio. Secondo il presidente della Provincia, il “lavoro nero” «come in tutto il resto del paese, mina alla base la dignità dei lavoratori e li priva delle sicurezze di cui hanno diritto. Ecco perché il Primo Maggio ha ancora senso e ha senso parlare a gran voce di emergenza occupazionale, di sicurezza dei lavoratori, di legalità del lavoro come base dei diritti di cittadinanza. Rinunciare alla festa – continua la Giudici- vuole essere il modo per esprimere vicinanza a chi si trova in difficoltà, a chi non ha un lavoro o a chi, per avercelo, deve accettare di vedere calpestati i propri diritti. La Festa del Lavoro deve essere un giorno di festa, di riposo, di assenza dal lavoro, ma deve essere soprattutto il giorno in cui viene rivendicato a gran voce il diritto al lavoro, il diritto a condizioni di lavoro migliori, il diritto a una vita oltre il lavoro».

Nella foto: Alessandra Giudici, presidente della Provincia di Sassari
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